Amnistia e indulto, carceri e detenuti: le ultime news ad oggi, 7 gennaio 2018

Le ultime news dal mondo delle carceri ad oggi, 7 gennaio 2018: a Bologna una casa per i detenuti. A Bologna si è pensato di costruire un centro che sarà una vera e propria casa per i detenuti che, una volta scontata la pena, non sanno dove andare. Avranno accesso alla casa anche quei detenuti che scontano la pena in regime di semilibertà, che vogliono lavorare ed imparare un mestiere. Tra le attività in progetto, c’è la realizzazione di una falegnameria. La bellissima idea è stata di Don Luciano Bortolazzi, proprietario di una cascina che vuole buttare a terra per poter realizzare una nuova casa da destinare ai detenuti. Don Marcello Matté, cappellano della Dozza, invece, si occuperà di organizzare e coordinare le attività.

Don Marcello, come riporta Repubblica, ha spiegato: “Vogliamo capovolgere un’idea comune, quella che se si rinchiudono queste persone si risolvono tutti i problemi, quando invece col carcere i problemi aumentano. Vogliamo far partire un percorso di reinserimento per loro, bisogna costruire nuove opportunità. Il reinserimento è il primo problema del carcere: la recidiva passa dal 65-70% per chi non ha avuto alternative al 16% per chi invece ha delle opportunità”.

Amnistia e carceri, le ultime news al 7 gennaio 2018: carcere e lavoro.

Il reinserimento dei detenuti, una volta scontata la pena, è di fondamentale importanza. Sono però, purtroppo, troppo pochi coloro che, usciti dal carcere, riescono a trovare un’occupazione: il Garante dei detenuti del carcere Lorusso e Cutugno di Torino, Monica Gallo, fa sapere che su 1300 detenuti meno di 50 riescono a trovare un lavoro.

Avere un lavoro sia dopo ma anche durante la detenzione appare fondamentale: “Tutti i detenuti vogliono lavorare perché consente loro di avere soldi, da spendere all’interno e soprattutto da mandare ai famigliari. Lavorare occupa il tempo e tiene le persone fuori dalle celle. E soprattutto dà la possibilità ai detenuti di mettersi alla prova, per vedere se esiste per loro la possibilità di tirarsi fuori dal circuito delinquenziale”, spiega la Garante.

Il problema non è solo del lavoro all’interno delle carceri, ma anche il lavoro a fine pena. Non sempre, infatti, chi lavora in carcere continua a lavorare una volta scontata la pena: “Per chi lavora nelle cooperative in carcere che hanno anche una sede esterna, è più facile che il rapporto di lavoro prosegua. Negli altri casi, che poi sono la maggior parte, il collegamento funziona poco. E tutto ciò che si è fatto all’interno, la formazione professionale, la qualifica e il lavoro, finisce per disperdersi. In questa società per un ex detenuto, pur qualificato, non è facile ottenere un impiego”. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.

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