Tagli capelli scalati: dalle ispirazioni anni 60 agli 80, le versioni più soft e quelle più estreme di haircut

Tagli capelli scalati 2018. Se lo stile resta e la moda passa, certamente spesso ritorna: anche questa primavera vedremo il ritorno di un taglio molto amato fra gli anni 60 e 80, lo scalato. I nomi nuovi possono trarre in inganno ma si tratta semplicemente di varianti dell’eterno caschetto o carrè che, essendosi trasformato in un vero e proprio taglio iconico, negli ultimi anni, un must have adorato da moltissime star, ha assunto forme e nomi del tutto particolari. Ma questa stagione, dominano le forme scalate e i movimenti, naturali e leggeri.

Dall’Ob Swag, al Wob, al Mullet: come scalare i nostri capelli.

Le versioni sono diverse e vanno dal Wob, la versione mossa del classico caschetto anni 60, all’Ob Swag, un taglio di ispirazione anni 70 in cui le forme sono fortemente scalate e la lunghezza supera le spalle, fino al Mullet, lo scalato estremo tanto in voga negli anni 80. Nomi nuovi che hanno la loro spiegazione. L’origine del termine Mullet viene spesso individuata nella frase australiana «Looking like a stunned mullet» (sembrare un cefalo stordito) e il taglio in effetti ricorda quasi la testa di un pesce. E se il Wob e l’Ob sono propriamente i tagli a caschetto il termine Swag nasce dall’unione di swing e shaggy, rispettivamente oscillare e ispido, così che il taglio è spettinato e molto scalato.
«Il Wob- spiega Nicola Zanivan, hairstylist di Torino- è la rivisitazione del caschetto anni ’60 e si compone di punte molto sfilate e di profili non troppo netti. Lo si realizza principalmente su capelli ondulati di natura, in modo da poter essere gestito facilmente a casa con uno styling naturale, oppure essere più definito usando ferri e piastre».

Riportare in auge il taglio Mullet! L’acconciatura anni ’80 ritrova una freschezza “swag” sulle passerelle di Parigi!

Da quando il termine “swag” ha sostituito il “cool” per designare non solo il modo di vestirsi o gli accessori scelti, ma per sottolineare anche l’attitudine, l’ostentare il proprio stile, osare di esser fuori del comune, ci si sente legittimati ad usare questo termine anche per l’haircut. Non solo vi è dunque l’Ob-Swag ma anche una versione “swag” del mitico taglio anni ’80, il già citato Mullet. 
Ne è una esempio il taglio scelto, allo show di Parigi Off-White della primavera 2018, dal designer Virgil Abloh, che ha sfidato le nozioni preconcette sui modelli di trasmissione delle tendenze più infami dell’epoca Eighties, facendo sfilare in passerella modelle con Mullet seducenti e ricci.
Guardando più da vicino l’hairstyle della sfilata – una meraviglia a forma di cuneo che lascia il viso e le orecchie esposte sfiorando le spalle, è stato facile individuare l’influenza degli inconfondibili strati della metà degli anni ’80.

Informazioni sull'autore