Papa Francesco: l’Angelus di oggi, domenica 14 gennaio 2018, in Piazza San Pietro

Papa Francesco, le parole per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Oggi Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa in Piazza San Pietro nel giorno della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Il Santo Padre ha parlato della paura che spesso ci travolge quando ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso, ed invita a superare la paura per aprire il cuore alla strada dell’accoglienza. Solo superando le paura si può andare incontro l’uno con l’altro. “Non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze”, ha detto il Papa. Non siamo solo noi, spiega Francesco, ad avere paura: “Anche i nuovi arrivati hanno delle paure, temono il confronto, il giudizio, la discriminazione, il fallimento. Queste paure “sono legittime, fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano”. Papa Francesco spiega che avere paura non è un peccato: la paura è una cosa naturale, ma la si deve superare. Il peccato si commette quando si lascia che la paura condizioni le nostre scelte, il nostro modo di pensare ed il rispetto verso il prossimo. Il peccato, inoltre, “è rinunciare all’incontro con l’altro, con il diverso, con il prossimo, che di fatto è un’occasione privilegiata di incontro con il Signore”.

L’Angelus di oggi, 14 gennaio 2018: le parole di Papa Francesco.

Papa Francesco ha oggi celebrato l’Angelus in Piazza San Pietro. Il vangelo odierno parla della manifestazione del Signore, e Giovanni Battista esorta i discepoli a seguirlo. Il Papa spiega che anche noi siamo chiamati a seguire il Signore: “Colui che abbiamo contemplato nel mistero del Natale, siamo ora chiamati a seguirlo nella vita quotidiana. Il Vangelo odierno, dunque, ci introduce perfettamente nel tempo liturgico ordinario, un tempo che serve ad animare e verificare il nostro cammino di fede nella vita consueta, in una dinamica che si muove tra epifania e sequela, tra manifestazione e vocazione”. Il Vangelo odierno ci spiega qual è l’itinerario di fede da seguire. Si deve partire dalla domanda che rivolge Gesù: “Cosa cercate?”. Durante questa ricerca è importante il ruolo del testimone. cioè una persona che ha già fatto questo cammino di incontro del Signore (Giovanni Battista è il testimone nella lettura odierna del vangelo).

Il Papa spiega che “Non basta costruirsi un’immagine di Dio basata sul sentito dire; bisogna andare alla ricerca del Maestro divino e andare dove Lui abita. La richiesta dei due discepoli a Gesù: ‘Dove dimori?’, ha un senso spirituale forte: esprime il desiderio di sapere dove abita il Maestro, per poter stare con Lui. La vita di fede consiste nel desiderio di stare con il Signore, e dunque in una ricerca continua del luogo dove Egli abita. Questo significa che siamo chiamati a superare una religiosità abitudinaria e scontata, ravvivando l’incontro con Gesù nella preghiera, nella meditazione della Parola di Dio e nella frequenza ai Sacramenti, per stare con Lui e portare frutto grazie a Lui, al suo aiuto, alla sua grazia. Cercare Gesù, incontrare Gesù, seguire Gesù: questo è il cammino. Cercare Gesù, incontrare Gesù, seguire Gesù”.

L’Angelus di oggi, 7 gennaio 2018: la riflessione sul battesimo.

Domenica 7 gennaio la Chiesa ha festeggiato il battesimo di Gesù, ed il Papa ha parlato del battesimo di Gesù ed ha invitato ognuno a riflettere sul proprio battesimo. “Gesù ha voluto ricevere il battesimo predicato e amministrato da Giovanni Battista nel Giordano. Si trattava di un battesimo di penitenza: quanti vi si accostavano esprimevano il desiderio di essere purificati dai peccati e, con l’aiuto di Dio, si impegnavano a iniziare una nuova vita”. Il Santo Padre ci fa riflettere sull’umiltà di Gesù che, pur essendo privo di peccati, si mette in fila con i peccatori per ricevere il battesimo. Il Papa spiega che “Egli ha manifestato ciò che abbiamo celebrato nel Natale: la disponibilità di Gesù a immergersi nel fiume dell’umanità, a prendere su di sé le mancanze e le debolezze degli uomini, a condividere il loro desiderio di liberazione e di superamento di tutto ciò che allontana da Dio e rende estranei ai fratelli”.

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