Riforma pensioni 2018: modifiche all’Ape, precoci ed esodati

Riforma delle pensioni 2018: temi da affrontare. I temi da affrontare in materia di pensioni e di riforme del sistema previdenziale sono diversi. Il coordinatore del gruppo Comitato Esodati d’Italia, Claudio Ardizio, a Radio Padania libera, ne ha illustrati alcuni. Ardizio ha parlato di esodati e disoccupati di lunga data.”Vogliamo che ci sia la pensione a sessant’anni per gli esodati e per i disoccupati di lunga data (disoccupati da due, tre, cinque anni)”, ha affermato.

Ardizio chiede delle modifiche anche ai criteri per l’accesso all’Ape sociale e volontaria:”Chiediamo che siano introdotti correttivi sull’Ape sociale e sull’Ape volontaria, che non è mai partita”. “Il governo ha posto dei vincoli terrificanti nell’Ape, ossia che per essere giudicati disoccupati ed usufruire dell’Ape social bisogna aver utilizzato l’Aspi, la mini Aspi o qualche ammortizzatore sociale ed averlo terminato da almeno tre mesi, ma i disoccupati veri sono quelli di lunga data”, ha precisato.

Riforma pensioni 2018: le richieste dei lavoratori precoci. 

I lavoratori precoci continuano la loro battaglia per vedere riconosciute le proprie richieste in tema di pensioni. Livio Trentin dei “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti”, ha sintetizzato in un post le richieste del gruppo nato in rete. ” BLOCCO DI ASPETTATIVA DI VITA per chi ha 41 anni di contributi PRECOCI E NON; mettere una età “equa”(62/65 anni) in cui uno a fronte di un minimo di contributi (35 anni ) possa decidere di riposarsi; introdurre il part-time per lavoratori non più giovani; DIVIDERE PREVIDENZA DA ASSISTENZA. E molte altre rivendicazioni, giuste, da fare compreso il nostro mantra: 41 SENZA SE SENZA MA”. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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