Amnistia e indulto, carceri e detenuti: le ultime news al 30 gennaio 2018

Amnistia e carcere, le ultime news al 30 gennaio 2018: i detenuti di Trieste aderiscono allo sciopero della fame. Rita Bernardini nei giorni scorsi ha lanciato un nuovo sciopero della fame per accendere un faro sulla riforma dell’ordinamento penitenziario: è necessario che la riforma venga approvata prima delle elezioni del prossimo 4 marzo perché, spiega la Bernardini, il nuovo governo potrebbe essere costituito da una maggioranza avversa ai contenuti della riforma. I Radicali, insieme a molti detenuti, hanno così iniziato un nuovo sciopero della fame, un nuovo Satyagraha insieme alla comunità penitenziaria per richiedere l’apprpvazione dei decreti di riforma dell’ordinamento penitenziario prima del 4 marzo, fiorni delle elezioni politiche.

A Trieste, il Garante Comunale, l’avvocato Elisabetta Burla, ha aderito, insieme a molti detenuti, all’iniziativa lanciata da Rita Bernardini e ha aderito allo sciopero della fame dal 23 gennaio. Burla spiega che “Anche a Trieste si confida che, approvata la legge di bilancio, possano essere recuperate attraverso decreti integrativi anche le tematiche sull’affettività, sul lavoro, sulla liberazione anticipata e sull’adeguamento delle norme dell’ordinamento penitenziario alle esigenze educative dei minori detenuti. L’esecuzione della pena deve essere effettivamente rieducativa e risocializzante e il lavoro è uno degli strumenti necessari; costituisce poi lo strumento essenziale per raggiungere un’autonomia economica che può dare sostentamento alla persona privata della libertà anche nel momento del reinserimento sociale, per sé e per la propria famiglia. Parimenti la tematica dell’affettività necessita di un immediato intervento: i detenuti hanno diritto a mantenere e coltivare i rapporti con i propri cari e in primis con i figli, altrimenti la pena diventa tale anche per i familiari incolpevoli”.

Il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria a Padova.

Uno dei problemi delle carceri italiane è la carenza di organico del personale di polizia penitenziaria. Il comandante della polizia penitenziaria di Padova fa sapere che, all’interno sella struttura carceraria Due Palazzi, dovrebbero esserci 430 forze di polizia ma ce ne sono soltanto 260. Nonostante questa grave carenza di organico, gli agenti stanno svolgendo un ottimo lavoro.

Grazie al lavoro degli agenti di polizia penitenziaria sono stati scoperti alcuni colleghi che facevano entrare cellulari e droga in carcere. Il comandante Carlo Torres ed il commissario capo Salvatore Parisi fanno sapere come hanno condotto l’indagine: “Stanare la mela marcia è stata la cosa più difficile, perché sono persone che sanno come eludere sospetti. Siamo stati noi a fare i filmati per provare la corruzione di un agente. E il buon funzionamento dell’istituto sta in questo, nella capacità di rispondere “alla mela marcia”. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.

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