Siria, attacco raid di Usa, Gran Bretagna e Francia contro Assad

Nella notte gli Usa assieme a Gran Bretagna e Francia hanno dato al via la rappresaglia militare contro il regime di Assad per l’uso di armi chimiche contro la popolazione civile avvenuto la scorsa settimana. Sono stati lanciati, secondo fonti del Pentagono, almeno 120 missili contro tre obiettivi legati agli arsenali chimici a Damasco.

I tre obiettivi che sono stati colpiti sono un centro di ricerca a Damasco, un deposito per lo stoccaggio delle armi chimiche e un centro di comando a Homs, in cui tre persone sarebbero rimaste ferite, secondo quanto rivelato dalle tv siriane.

L’annuncio di Trump agli Stati Uniti in diretta tv.

Il Presidente degli Stati Uniti D’America, con un discorso dalla Diplomatic Room della Casa Bianca ha annunciato l’attacco contro la Siria: «Ho ordinato alle forze armate di lanciare attacchi di precisione su obiettivi associati agli arsenali di armi chimiche del dittatore siriano Bashar al-Assad. È scattata una operazione combinata con le forze armate di Francia e Gran Bretagna».

Donald Trump ha aggiunto che questi bombardamenti sono la risposta alle «azioni non di un uomo ma ai crimini di un mostro». Ha lanciato poi un appello a Russia e Iran, protettori di Damasco: «All’Iran e alla Russia io chiedo: quale Paese vuole essere associato al massacro di uomini, donne e bambini innocenti?».

Il presidente americano ha detto: «siamo pronti a continuare questa risposta finché il regime siriano non smetterà con l’uso di armi chimiche proibite». Secondo fonti del Pentagono, hanno riferito che gli attacchi sono stati completati.

James Mattis, segretario alla Difesa, durante un briefing militare con il capo di stato maggiore James Dunford, ha riferito che sono stati «presi di mira specifici obiettivi associati con il programma di armi chimiche del regime». Mattis ha indicato che gli obiettivi sono stati scelti con la cura di evitare rischi di vittime civili.

E’ stato chiarito che sono stati impiegati «il doppio degli ordigni utilizzati l’anno scorso nella rappresaglia contro Assad». Dunford, ha poi dichiarato che l’operazione ha cercato di minimizzare i rischi di colpire accidentalmente truppe russe presenti nel Paese per sostenere il regime di Assad.

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