Riforma delle pensioni, oggi 25 aprile 2018. Ultime novità sulla proroga di Opzione donna!

La riforma delle pensioni 2018 è uno dei temi sui quali verte il confronto tra le forze politiche coinvolte nelle consultazioni per la formazione del nuovo governo. L’ex ministro del lavoro Cesare Damiano ha riassunto in un post le vicende politiche che hanno caratterizzato la giornata di ieri dal punto di vista del Partito democratico. “Martina, al termine del confronto con il Presidente della Camera Roberto Fico, ha deciso la convocazione della Direzione al fine di ‘valutare, approfondire, discutere ed eventualmente deliberare un percorso nuovo che ci coinvolga”, ha dichiarato Damiano. Per l’esponente dem: “La situazione  è totalmente cambiata e il punto di partenza, da verificare, è la definitiva chiusura del ‘forno’ della Lega da parte del Movimento 5 Stelle. Dopo viene il discorso sui contenuti”.

Per Damiano le proposte del Pd devono essere chiare e definite, soprattutto per quanto riguarda i temi economico-sociali. “Martina, nei giorni scorsi, aveva parlato di tre priorità per il Pd: povertà, famiglia e lavoro”, ha osservato Damiano. “Da qui si parte, senza però dimenticare la questione delle pensioni: la battaglia, già condotta nella scorsa legislatura, va proseguita per gli ‘esodati’, i ‘precoci’, Opzione Donna e i giovani che andranno in pensione con il sistema contributivo”, ha chiarito.

Riforma delle pensioni: l’appello del Movimento Opzione Donna.

A giudicare dai dieci punti che racchiudono sinteticamente il contratto di governo del Movimento cinque stelle, non sembrerebbe esserci spazio per la proroga di Opzione donna. Il Movimento Opzione donna ha rivolto un appello al presidente della Camera, Roberto Fico, affinché vengano messi in atto degli interventi a favore delle donne in materia previdenziale.

Il Movimento Opzione donna ha osservato: “Le donne italiane hanno salvato il Paese dal rischio default della fine del 2011 subendo la riforma Fornero, la più grande operazione contabile pagata dalle donne, presentata all’Europa in cambio di credibilità per il Paese sui mercati. L’equiparazione dell’età pensionabile delle donne a quella degli uomini è stata una grande ingiustizia, perché non è stata accompagnata da pari condizioni sul mercato del lavoro”.

“Vogliamo che facciate la contabilità vera da presentare all’Europa: contate quante donne rispetto agli uomini nel 2018: 1) accedono al posto di lavoro; 2) hanno lavori precari e saltuari a causa delle gravidanze; 3) sono obbligate a scegliere il part time per sostenere il welfare familiare 4) percepiscono retribuzioni in media più basse; 5) non raggiungono i contributi necessari per accedere alla pensione; 6) svolgono in età matura lavori faticosi con orari impossibili da sostenere; 7) accudiscono ad anziani e a nipoti; 8. svolgono lavoro di assistenza ad un familiare disabile; 9) non riescono a ricongiungere i contributi figurativi con quelli effettivi; 10) percepiscono pensioni più basse”, ha puntualizzato il Movimento.

“Sono trascorsi ben lunghi 7 anni”, ha proseguito il Movimento Opzione Donna, “siamo giunti alla fine del mese di aprile 2018 e le donne sono state ancora una volta dimenticate tra le priorità di questo Paese, in un programma rielaborato dai partiti e non sottoposto al vaglio delle cittadine e dei cittadini elettori! La previdenza delle donne è la principale opzione per sanare le decisioni gravi ed inique che il parlamento ha approvato nel 2011”. La richiesta del gruppo nato in rete è, dunque, quella di avere leggi “dedicate alla donne”. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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