Amnistia e indulto, carceri e detenuti: le ultime news al 9 maggio 2018

Sono troppi i detenuti che riescono ad evadere dalle carceri italiane: alcuni non rientrano dai permessi premio, altri escono di casa nonostante i domiciliari con braccialetto elettronico, altri ancora, come un recentissimo caso avvenuto nei giorni scorsi, evadono durante l’ora d’aria. Il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, ci informa che dal 2016 ad oggi ci sono stati ben 140 caso di evasioni e pone una riflessione sui braccialetti elettronici, strumento utile a controllare gli spostamenti di chi è ai domiciliari.

Secondo il ministro Orlando il braccialetto può essere una soluzione al problema del sovraffollamento, ma Di Giacomo sottolinea che i costi per queste procedure sono altissimi: “Secondo dati forniti in Parlamento si sono spesi oltre 175 milioni di euro con risultati di fughe facilitate. Inoltre il costo giornaliero in Italia è di oltre 100 euro mentre in Gran Bretagna, per fare un paragone, si spendono appena 7 euro. Tutto ciò mentre il ministero dell’Interno ha concluso l’iter per l’assegnazione della gara (la spesa preventivata è di 45 milioni di euro) e la gestione di mille braccialetti al mese che l’autorità giudiziaria avrà a disposizione. Si tratta di 12mila braccialetti elettronici all’anno di nuova tecnologia con gps. Con tutti questi soldi si sarebbe potuto finanziare un piano di interventi di urgenza se non in tutti gli istituti penitenziari sicuramente in buona parte di essi”.

Di Giacomo fa inoltre notare che “La mancata sicurezza nei nostri istituti di pena produce gravissimi problemi al personale che lavora negli istituti penitenziari, dove atti di violenza tra detenuti, di cui l’ultimo caso in ordine di tempo è la violenta rissa nel carcere di Matera tra detenuti tarantini e baresi, sedata dal personale di polizia penitenziaria, hanno avuto un incremento del 700% e ogni giorno 12 poliziotti in media sono costretti a ricorrere alle cure di sanitari”.

Le ultime news dal mondo delle carcere: misure alternative per chi soffre di problemi psichici, c’è l’accordo a Benevento.

Un accordo riguardante le misure di sicurezza per la gestione di coloro che hanno commesso reati ma che sono affetti da problemi psichici tali da renderli incapaci di intendere e di volere è stato trovato da Franklin Picker, direttore della Asl di Benevento, da Marisa Rinaldi, Presidente del Tribunale, da Maria Morgante, direttore generale della Asl di Avellino,  e dal coordinatore regionale per il superamento degli Opg, Giuseppe Nese. Con questo accordo si vogliono favorire l’adozione di misure da parte del giudice alternative alla detenzione ma che possano garantire la sicurezza ed allo stesso tempo la cura della persona affetta da problemi psichiatrici. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.

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