Riforma delle pensioni 2018. Le ultime novità su flessibilità in uscita, età pensionabile e cumulo dei contributi

In tema di riforma delle pensioni i sindacati hanno le idee chiare: tutelare e valorizzare le pensioni in essere, garantire una maggiore flessibilità in uscita e pensioni adeguate alle future generazioni. La Uil, in particolare, chiede al futuro Governo di avviare un confronto per continuare a cambiare la legge Fornero, “dopo i positivi interventi degli ultimi 2 anni, tenendo al centro i temi dell’introduzione della flessibilità di accesso alla pensione per tutti i lavoratori intorno ai 63 anni e dell’estensione a tutti i lavoratori della possibilità di pensionamento con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età“.

Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, ha indicato altri temi d’intervento: “Bisogna, poi, garantire future pensioni adeguate ai giovani, colmando i buchi contributivi dovuti alla frammentarietà delle loro carriere e, contestualmente, si devono eliminare tutte le disparità di genere, che penalizzano le donne, valorizzando il lavoro di cura.

Si devono anche riaccendere i riflettori sulla previdenza complementare incentivandone le adesioni”. Inoltre, per il sindacalista si dovrà agire per restituire pieno potere d’acquisto alle pensioni in essere, “garantendo il pieno recupero dell’indicizzazione e prevedendo con un meccanismo che tenga conto del blocco di questi ultimi anni”.

Riforma delle pensioni 2018: l’introduzione di Quota 100 e Quota 41 per l’accesso alla pensione.

La possibilità che tra le riforme del sistema previdenziale, messe in atto dal nuovo Esecutivo, venga introdotto un sistema di quote per l’accesso alla pensione, viene accolta sostanzialmente con favore dall’esponente del Partito Democratico Cesare Damiano, che attende il programma di governo per esprimere delle valutazioni su elementi di merito.

“Bisogna evitare di penalizzare i lavoratori rispetto alla legislazione vigente. Quota 100, se verrà adottata, quale età minima prevedera’? Si parte da 60 anni ai quali sommare 40 di contributi? Si renderà strutturale l’Ape sociale che consente di andare in pensione con 63 anni e 36 di contributi? Il totale fa 99, anche se la misura è riservata a 15 categorie di lavoratori che svolgono attività ‘gravose”, ha specificato.

’Per quanto riguarda l’Ape volontaria, Damiano ritiene che anch’essa debba diventare strutturale. In ogni caso, ha precisato: “Bisogna che non vengano trascurati quei lavoratori, soprattutto donne, che hanno pochi contributi versati. Aspettiamo i dettagli di questo faticoso programma”.

Pensioni ed aspettativa di vita: è possibile ridurre l’età pensionabile?

Il professore emerito della Fordham University Dominick Salvatore, in un’intervista a “le formiche .net” ha affrontato il tema dell’età pensionabile e dell’aspettativa di vita. “Io capisco che non si riesce a vivere con 800 euro al mese, ma bisogna fare i conti con la cruda verità. La pensione è stata creata in Italia per chi aveva 65 anni quando l’aspettativa media di vita era di 67”, ha affermato.

“Io conosco persone che sono andate in pensione a 42 anni e adesso ne hanno più di settanta. Qualcuno deve pagare per questo, e fare debito pubblico non può essere la soluzione. Non vedo come si possa dare sussidi, ridurre le tasse e l’età pensionabile e al tempo stesso contenere il debito”, ha sottolineato.

Pensioni in cumulo gratuito per i professionisti: le ultime novità dall’Inps.

L’Inps ha reso noto che sono dieci le convenzioni già sottoscritte dagli Enti previdenziali dei
professionisti sulle diciassette previste. Sono operativi gli accordi con Enpam (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e Odontoiatri), Inarcassa (Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti), Enpapi (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica), Enpaf (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Farmacisti), Enpav (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Veterinari), Enpap (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi),

Eppi (Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati), Cipag (Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri), Inpgi (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani), Cassa Forense e Cnpr (Associazione Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti commerciali).

L’Ente previdenziale ha precisato che questi accordi consentono di coprire oltre l’80% della platea potenzialmente interessata al cumulo gratuito dei contributi previdenziali con l’Inps, sommando i periodi non coincidenti. La sottoscrizione delle convenzioni ha permesso di procedere alla lavorazione delle prime 500 domande pervenute.

È stata inoltre completata l’attività di formazione che permette alle Casse di previdenza dei professionisti, che hanno sottoscritto l’accordo, di utilizzare gli applicativi informatici
necessari per la definizione delle singole posizioni pensionistiche. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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