Riforma pensioni, le ultime novità ad oggi 5 agosto 2018 su quota 100

La prossima Legge di Bilancio dovrebbe contenere la riforma delle pensioni con introduzione della quota 100 che mira al superamento della Legge Fornero. La “Quota 100” prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100, con un limite minimo a 64 anni e 36 di contributi.

Nei piani del governo Lega-M5S c’è anche l’opzione quota 41, che in queste ultime settimane, si sta ragionando sull’aumentare di un anno il requisito di anni di contributi richiesto che permetterebbe di andare in pensione con il solo requisito contributivo dei 42 anni e senza obbligo di raggiungimento di alcun requisito anagrafico.

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni.

Secondo le indiscrezioni circolate, l’introduzione della quota 100 potrebbe costare circa 12 miliardi l’anno. Una somma che si potrebbe abbassare con l’introduzione del ricalcolo contributivo e delle limitazioni ai contributi figurativi, come messo in evidenza da Stefano Patriarca, esperto di previdenza, che è stato consulente del governo nella scorsa legislatura e al momento alla guida della società di ricerca Tabula.

La quota 100 avrebbe il vantaggio di essere universale e non diretta verso specifiche categorie di lavoratori. Tra gli svantaggi, invece, ci sono i vincoli legati a limiti di età e contributi versati.  Ad esempio, un lavoratore che ha 62 anni, anche in presenza di 38 anni di contributi (quindi, di una somma pari a 100), non ha accesso alla pensione quota 100 perché non ha il requisito minimo di età. Lo stesso discorso vale per i 36 anni minimi di contribuzione, saranno esclusi coloro che hanno 65 anni con 35 anni di contributi.

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