Riforma pensioni, le novità ad oggi 12 agosto 2018

Il governo Lega-M5S è pronto a tagliare assegni superiori ai 4mila euro, ovvero 80mila euro lordi l’anno, con l’obiettivo di recuperare 500 milioni lʼ’anno per aumentare le pensioni minime e sociali. La sforbiciata sarà tra il 10% e il 20% e che, secondo la proposta di legge, sarà definitiva e non transitoria e si applicherà anche alle nuove pensioni a partire da gennaio 2019.

Governo Lega-M5S pronto per il taglio delle pensioni d’oro.

Secondo quanto riportato da Repubblica, la proposta di legge è stata presentata da i due capogruppo di maggioranza alla Camera, Francesco D’Uva (M5s) e Riccardo Molinari (Lega), che in sei articoli vi è spiegato come l’intervento sia “equo, ragionevole, non arbitrario, proporzionale” e risponde a “una forte istanza sociale di solidarietà“.

Secondo le stime sarebbero 158mila pensionati “d’oro”, che si vedrebbero l’assegno decurtato di una percentuale tra il 10 e il 20% a seconda dell’età in cui hanno lasciato il lavoro. Non verrebbero invece toccati da questa norma coloro che, pur incassando una pensione superiore a 4mila euro netti al mese, sono andati in pensione dopo i 65 anni di età.

Dunque, questa norma, penalizza soprattutto le donne, in quanto raggiungono l’età pensionabile prima degli uomini. Quindi, per loro il taglio sarà più consistente in quanto hanno lasciato il lavoro prima. Secondo Stefano Patriarca, esperto di previdenza intervistato da Repubblica, le proiezioni suggeriscono che questa legge sul taglio delle pensioni d’ora possa riuscire a far recuperare fra i 3 e i 400mila euro l’anno.

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