Riforma pensioni, le ultime novità ad oggi 21 settembre 2018 su Quota 100

In vista della prossima legge di bilancio 2019, l’obiettivo del governo LegaM5S guidato dal premier Giuseppe Conte è l’introduzione della quota 100 per il superamento della Legge Fornero. Ricordiamo, che dal primo gennaio 2019 per andare in pensione di vecchiaia servono 67 anni d’età e 20 anni di contributi.

Per questo i tecnici sono al lavoro per introdurre nella prossima manovra la «quota 100» con 62 anni d’età, e 38 anni di contributi. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Il sole 24 ore, i beneficiari di quota 100 con 62 anni, nel primo anno di applicazione potrebbero essere 660mila. Questa misura avrebbe un costo di 13 miliardi di euro nel 2019 che potrebbe salire a regime a 20 miliardi, secondo le simulazioni della società Tabula, guidata da Stefano Patriarca.

Riforma pensioni, le diverse ipotesi di Quota 100 per contenere i costi.

Enrico Marro, nel suo editoriale pubblicato su il Corriere della Sera, ha spiegato le diverse possibilità per contenere i costi dell’introduzione di Quota 100.

“La prima prevede di alzare l ’asticella del minimo di contributi richiesto per quota 100. Se si portasse a 36 (facendo fuori la combinazione 65 anni + 35 di versamenti) la platea di potenziali pensionati in più scenderebbe a 450 mila. Se il limite salisse a 37 anni di contributi la platea si ridurrebbe a 433mila e la spesa aggiuntiva a 7 miliardi.”.

Un altra ipotesi è quella di “applicare il ricalcolo contributivo (sui versamenti dal 1996 in poi) per chi va in pensione con quota 100, che significherebbe prendere un assegno più basso (del 10-15% nella gran parte dei casi); consentire non più di due anni di contributi figurativi e agganciare quota 100 agli scatti biennali della speranza di vita.”.

Infine, vi è l’ipotesi più restrittiva che “prevede di limitare nel primo anno quota 100 solo a determinate categorie di lavoratori svantaggiati, sulla falsa riga dell’Ape sociale (ne beneficiano a 63 anni e 36 di contributi disoccupati, invalidi e lavoratori con disabili a carico e, a 63 anni e 30 di contributi, chi svolge lavori gravosi).”.

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