Riforma pensioni, il sottosegretario Claudio Durigon: sulle pensioni d’oro non c’è ancora un’intesa

Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha spiegato in un’intervista rilasciata al quotidiano Corriere della Sera che le due misure previdenziali, come le «pensioni d’oro» e la «quota 100» richiedono ancora qualche aggiustamento.

Durigon: sulle pensioni d’oro non c’è ancora un’intesa.

Alla domanda se è ipotizzabile qualche ripensamento sul fatto che il presidente del Consiglio ha confermato la manovra con il deficit al 2,4% e settimana cruciale si apre sui mercati europei. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha risposto: «Ne abbiamo discusso e non intendiamo mollare, dobbiamo tenere la barra dritta e spiegare bene come intendiamo procedere. Sulle pensioni, per esempio, metteremo 7 miliardi per favorire l’uscita dal lavoro in anticipo e il ricambio generazionale. Quella misura nei fatti costerà meno del previsto, perché non tutti i 400 mila lavoratori interessati utilizzeranno quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi)».

Il sottogretario ha confermato che i costi saranno inferiori alle attese e ad aggiunto che «dalle prime stime è ragionevole che con il blocco del cumulo solo il 60-70% degli interessati andrà in pensione, vuol dire che la misura costerà 2 miliardi in meno».

E per quanto riguarda la critica sul meccanismo che non agevola il ricambio generazionale, Claudio Durigon, ha spiegato: «Può anche darsi che per ogni 10 uscite si creino, anziché 10 solo 5 nuovi posti di lavoro, ma per le aziende è comunque un’opportunità per ristrutturarsi, investendo su nuove risorse umane».

In merito agli attacchi ricevuti dal presidente dell’Inps Tito Boeri, il sottosegretario Durigon ha detto: «Non voglio alimentare polemiche con Boeri, ma trovo alcune osservazioni inutili e strumentali. Sul tema dei contributi non versati, nessuno ha proposto un condono o il saldo e stralcio, si tratta di recuperare parte degli 85 miliardi di contributi previdenziali non versati, facendoli pagare in 5 anni. Fermo restando che va versato tutto il capitale. Per le aziende sarebbe un sollievo, così come lo è il taglio delle tariffe Inail che fa risparmiare al mondo delle imprese circa 600 milioni di euro all’anno».

Alla domanda “Per le «pensioni d’oro» manca ancora il meccanismo per ridurle e, soprattutto, non tornano i conti sul gettito atteso di un miliardo”. «Stiamo lavorando, oggi ci sarà una riunione per condividere con il M5S la soluzione migliore, tra perequazione e contributo di solidarietà» ha risposto Durigon. «Bisogna fare presto e accelerare, non c’è dubbio. Dobbiamo trasferire con chiarezza qual è il senso e il costo di questa manovra» ha concluso.

Informazioni sull'autore