Amnistia e indulto, carceri e detenuti, le ultime news al 5 dicembre 2018

Nuovo record sovraffollamento nelle carceri italiane: il 30 novembre scorso si è superata la soglia delle 60 mila presenze nelle strutture penitenziaria, cosa che non accadeva dal 2013. In quell’occasione la Corte europea dei diritti dell’uomo condannò l’Italia perché, a causa del problema del sovraffollamento carcerario, aveva violato il principio della dignità umana.

La capienza regolamentare della somma delle carceri italiane è di 50.583 posti, ma si registrano  9.419 detenuti in più. L’unica regione in cui non si registra sovraffollamento carcerario è il Trentino Aldo Adige, mentre in tutte le altre strutture carcerarie il sovraffollamento tocca picchi anche del 120%. Come conseguenza del sovraffollamento, i metri quadri per detenuto si riducono drasticamente, fino a scendere, molto spesso, al di sotto del limite consentito, e molti reclusi per questo motivo hanno ottenuto dei risarcimenti dallo Stato.

Sovraffollamento carcerario e riduzione dei reati, la risposta del garante Alessandra Naldi

Anche nella regione Lazio è allarme sovraffollamento. La Fns Cisl Lazio fa sapere che nella regione vi è “Un sovraffollamento di 1258 detenuti considerato che 6517 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 istituti del Lazio, dato 30 novembre 2018, rispetto a una capienza regolamentare di detenuti prevista di 5259. I dati odierni sull’aumento del sovraffollamento  sono preoccupanti”.

Il sovraffollamento nelle carceri è aumentato, ma i reati sono diminuiti, come spiega il garante dei detenuti di Milano Alessandra Naldi. “Se si guardano i tassi di criminalità delle singole tipologie di reato, con qualche eccezione come la violenza sessuale che però ora si denuncia di più, sono tutti diminuiti”. Questo dato può essere spiegato solo in un modo: c’è un maggiore controllo del territorio, e si arresta di più. “Numeri che è necessario far conoscere all’opinione pubblica perché abbia meno paure”, spiega il garante.

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