Carceri, giustizia, riforma ordinamento penitenziario, le ultime news ad oggi 9 marzo 2018. Un pezzo consistente della riforma della carceri, firmata dal ministero Andrea Orlando, resta congelata fino alla formazione del nuovo Governo e del Parlamento. A quanto si apprende dall’agenzia Public Policy, i tre decreti legislativi approvati in sede preliminare dal Consiglio dei ministri il 22 febbraio non saranno trasmessi in Parlamento prima dell’inizio della nuova legislatura.
I tre provvedimenti riguardano il lavoro dei detenuti, i minorenni e le misure alternative. Come anticipato nelle scorse settimane, rimane in stand by anche un altro pezzo della riforma: quello che rivede diverse regole della vita in carcere. Anche questo Dlgs, già esaminato dalle Camera, riceverà l’ultimo via libera del Cdm nelle prossime settimane.
Carcere, la realtà delle donne all’interno degli istituti di pena.
Ieri, in occasione della Giornata internazionale delle donne, anche di quelle detenute, l’Ordine degli avvocati di Trento in collaborazione con il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati ha organizzato una rassegna di eventi di ampio significato scientifico e culturale a favore della cittadinanza per una comune cultura della pena e del superamento delle discriminazioni di genere.
Ha spiegato al Dubbio l’avvocato Andrea de Bertolini, presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento: “Preferisco parlare di pregiudizio di genere in riferimento alle donne detenute: in una situazione emergenziale generale delle nostre carceri in cui il rispetto della dignità, anche di coloro che hanno commesso i reati più abietti, viene a mancare, le donne si trovano a vivere in una condizione peggiore rispetto a quello dei reclusi, a cui sono riservati maggiori sforzi trattamentali da parte dell’amministrazione penitenziaria.
Essendo espressione di una popolazione penitenziaria molto più ridotta rispetto a quella maschile ed essendo state condannate spesso a pene più brevi, le donne detenute, paradossalmente, si trovano ad affrontare una detenzione più difficile: ad esempio o si trovano ristrette in luoghi piccoli all’interno di esigue comunità o volendo andare in carceri più popolati – sono costrette ad essere sradicate dal loro territorio. Molto spesso appartengono a famiglie che non possono permettersi spostamenti per andarle a trovare”. Sottolinea de Bertolini:”L’umanità dei trattamenti punitivi si pone come premessa indefettibile per garantire quel fine della pena tanto giusto quanto – per ancora molti – di così difficile condivisione.
Umanità non è indulgenza; non è buonismo; non è impunità; non è retorica né sofismo. È quanto di meglio l’uomo abbia potuto concepire come risposta, senza replicarla, a quel male di cui egli stesso è afflitto. Un male che connota spesso i comportamenti dell’uomo indipendentemente da distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”, conclude De Bertolini.
Monitoraggio sul Tso da parte dei Garanti dei detenuti.
Intanto, il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale ha avviato il monitoraggio delle strutture sanitarie nelle quali vengono eseguiti trattamenti sanitari obbligatori (Tso). In particolare, il Garante nazionale ha visitato il Servizio psichiatrico diagnosi e cura di Colleferro, una delle tre strutture per i Tso della Asl Rm 5 (le altre due sono quelle di Tivoli e Monterotondo).
I Tso, che per definizione costituiscono una privazione della libertà personale, seppur per fini medici e limitata nel tempo, finora erano stati oggetto di attenzione del Garante nazionale soprattutto in termini statistici e di definizione degli standard generali da garantire. La visita a Colleferro si è svolta in un clima di grande collaborazione.
Il Garante nazionale ha discusso vari aspetti relativi alla presa in carico, all’organizzazione della giornata, all’attenzione terapeutica e alla contenzione con il Dr. Giuseppe Nicolò, Direttore del Dipartimento di salute mentale della Asl Rm G, con il Dr. Enrico Pompili, Direttore dell’Unità operativa complessa dello stesso Dipartimento, nonché con il personale della struttura. Alla visita erano presenti il Presidente, Mauro Palma, la componente del Collegio del Garante, Daniela de Robert, insieme a Gilda Losito, responsabile dell’Unità salute, e Antonio Martucci, componente della stessa Unità. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.