Amnistia e carceri, le ultime news ad oggi, 17 gennaio 2018: agenti di polizia aggrediti da un detenuto a Reggio Emilia. Nei giorni scorsi si è verificato un nuovo caso di violenza all’interno delle carceri italiane. Un detenuto tunisino di 28 anni nel carcere di Reggio Emilia ha aggredito un agente di polizia penitenziaria, che è stato portato al pronto soccorso, e ha demolito la sua cella. Per il detenuto sono stati adottati dei provvedimenti disciplinari e penali. A darne notizia è Michele Malorni, il segretario provinciale del Sappe, con una nota: “La Polizia Penitenziaria è intervenuta con professionalità per il ripristino dell’ordine con disciplina e sicurezza, adottando provvedimenti disciplinari e penali. La professionalità del reparto di Reggio è minata dalla grave carenza di personale che è pari a circa 50 unità. Si chiede al ministro Orlando una urgente integrazione con assegnazione, o con invio in missione di risorse anche per gestire meglio il carico di lavoro generato da circa 350 detenuti multietnici presenti e dal processo Aemilia che continua ad essere gestito con professionalità con turni di servizio estenuanti”.
Le ultime news dal mondo delle carceri ad oggi, 17 gennaio 2018: un detenuto suicida a Civitavecchia.
Un detenuto ha deciso di togliersi la via nel carcere di Civitavecchia, dove si è impiccato alla finestra della sua cella. Tempestivo è stato l’allarme dato dall’agente di polizia penitenziaria in servizio, ma quando sono giunti i soccorsi l’uomo era già morto. Il detenuto, un quarantenne polacco, era stato arrestato ad agosto per spaccio di droga. A commentare il tragico evento, che purtroppo non è un caso isolato, è il segretario generale del SAPPE Donato Capece: “Questo nuovo drammatico suicidio di un altro detenuto evidenzia come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari, lasciando isolato il personale di Polizia Penitenziaria (che purtroppo non ha potuto impedire il grave evento) a gestire queste situazioni di emergenza. Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici. Ma il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti. Per queste ragioni un programma di prevenzione del suicidio e l’organizzazione di un servizio d’intervento efficace sono misure utili non solo per i detenuti ma anche per l’intero istituto dove questi vengono implementati. E’ proprio in questo contesto che viene affrontato il problema della prevenzione del suicidio nel nostro Paese. Ma ciò non impedisce, purtroppo, che vi siano ristretti che scelgano liberamente di togliersi la vita durante la detenzione”. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.