Amnistia e indulto, carceri e detenuti, le ultime news al 19 settembre 2018

Un tragico evento si è consumato nel carcere di Rebibbia, lasciando senza parole l’Italia intera. Una detenuta nella giornata di ieri ha ucciso sua figlia di soli 6 mesi, scaraventandolo nella tromba delle scale, e ne ha ferito gravemente un altro, un bambino di quasi due anni che hanno subito portato all’ospedale Bambino Gesù dove, purtroppo, nelle ultime ore, è stata dichiarata la morte celebrale. L’ospedale fa infatti sapere che “Le ultime indagini necessarie per la valutazione del quadro clinico hanno confermato la condizione di coma areflessico con elettroencefalogramma isoelettrico”.

La detenuta è stata portata in isolamento ed il ministero della Giustizia Alfonso Bonafede ha intanto deciso di sospendere i vertici della sezione femminile del carcere di Rebibbia.

Detenuta uccide i figli a Rebibbia, le parole di Donato Capece.

A commentare l’accaduto è Donato Capece, come riporta RomaToday: “Quel che è avvenuto oggi nell’asilo nido del carcere di Rebibbia ha sconvolto tutta la comunità penitenziaria, a partire dalle colleghe della Polizia Penitenziaria che vivono tra le donne ristrette ed i loro bimbi 24 ore al giorno con spiccata sensibilità ed umanità. Ma l’evento accaduto è stato tanto improvviso quanto drammatico, anche se mi risulta che fossero state fatte diverse segnalazioni circa le condizioni di disagio della ristretta tedesca, madre dei due bimbi buttati dalle scale del nido. Segnalazioni che evidentemente non sono state ritenute attendibili. Ripeto: si è trattato di un evento improvviso, senza avvisaglie, drammatico e tragico.

Capece continua il suo sfogo parlando della situazione della gestione dei detenuti con problemi psichici: “Ma una riflessione deve essere fatta sul punto di vista sanitario. La situazione delle carceri è semplicemente terrificante: secondo recenti studi di settore è stato accertato che almeno una patologia è presente nel 60-80% dei detenuti. Questo significa che almeno due detenuti su tre sono malati. Tra le malattie più frequenti i disturbi psichiatrici (32%). Questo fa capire ancora di più come e quanto è particolarmente stressante il lavoro in carcere per le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.

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