Amnistia e indulto, carceri e detenuti, le ultime news al 20 maggio 2018

Un detenuto di nazionalità nigeriana che sta scontando la pena nel carcere di Prato ha provato ad evadere, ma il tentativo è andato a vuoto grazie al pronto intervento del personale di Polizia Penitenziaria. Il Segretario nazionale del Sappe per la Toscana ha spiegato che il detenuto ha scavalcato il muro di cinta ma è stato visto da un agente di polizia penitenziaria che ba subito dato l’allarme. Ora il detenuto si trova in ospedale, dov’è puantonato dagli agenti, in quanto nello scavalcare il muro si è rotto una spalla.

A commentare l’accaduto è Donato Capece, segretario generale del Sappe, che elogia il personale di polizia penitenziaria: “Grazie all’attenzione ed alla professionalità dei nostri Agenti di Prato è stata sventata una clamorosa evasione: ai poliziotti del Reparto di Prato va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie”.

Capece, poi, ricorda che “Le evasioni sono state 3 da istituti penitenziari e 11 a seguito della concessione di permesso premio, semilibertà e lavoro all’esterno. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

Le ultime news dal mondo del carcere ad oggi: manca il sì del Dap ad un detenuto condannato al 41 bis per la concessione di un permesso per visitare la madre anziana e malata.

Un detenuto che sta scontando la pena al 41 bis per reati legati alla mafia ed omicidi potrà avere un permesso per fare visita alla mamma di 92 anni gravemente malata. Manca solo il sì del dap. Il Tribunale di Sassari aveva concesso il permesso lo scorso 12 febbraio, ed il detenuto, qualche giorno dopo, ha comunicato la bella notizia al fratello per via telefonica.

Il Corriere della Sera ha pubblicato alcune parti della conversazione telefonica, ed il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci ha chiesto che il permesso venisse ritirato in quanto dagli stralci di conversazione si poteva presumere un’idea di piano di fuga.

Il Tribunale di Sorveglianza, però, ha confermato il permesso in quanto, come riporta il Dubbio, “L’ascolto integrale della conversazione telefonica consentiva di escludere l’ipotesi di accordo al fine di perpetrare una fuga o comunque azioni che ponessero in pericolo la sicurezza della scorta o di altri”. Si attende, ora, la pronuncia del Dap. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.

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