Un altro suicidio è avvenuto nelle carceri italiane, stavolta a Velletri. Qui un detenuto di 33 anni, arrivato nell’istituto di pena da soli quattro giorni, ha deciso di togliersi la vita, impiccandosi nella sua cella. Il giovane ha realizzato una corda rudimentale che ha poi legato alle sbarre della finestra della cella per impiccarsi. La polizia penitenziaria si è subito accorta dell’estremo gesto del detenuto ed ha immediatamente allertato i soccorsi sanitari, che hanno provato a rianimare il giovane, ma purtroppo ogni tentativo di tenerlo in vita è stato vano: il trentatreenne è morto.
Le ultime news dal mondo delle carceri ad oggi: il sindacalista commenta l’ennesimo suicidio di un detenuto nei penitenziari italiani.
A dare la terribile notizia è Carmine Olanda, sindacalista dell’Ugl Polizia Penitenziaria: “Il giovane detenuto che ha deciso di togliersi la vita impiccandosi”, ha spiegato, “era ristretto nel reparto isolamento da pochi giorni perché in attesa di posto in altra sanzione detentiva. Dal primo momento del suo ingresso nel penitenziario ha sempre mostrato avere un comportamento arrogante e poco collaborativo. Non si conoscono le ragioni del brutto gesto messo in atto che gli ha costato la vita”.
Olanda ha spiegato che negli ultimi tempi sono aumentati in tutti i penitenziari i casi di aggressione e di autolesionismo: “La Polizia Penitenziaria sta arrivando al capolinea, la carenza di personale legata ad ogni figura professionale, sta cominciando a farsi sentire. È giunta l’ora che le Istituzioni ci dicano cosa devono essere le carceri oggi, se un Istituto di pena o l’anarchia. Se la Polizia Penitenziaria deve indossare una divisa oppure un camice bianco”.