Amnistia e indulto, carceri e detenuti: le possibilità di lavoro esterno ed altre news

Offrire ai detenuti la possibilità di lavorare durante il periodo in cui scontano la pena contribuisce a ridurre il tasso di recidiva e migliora anche l’autostima del recluso, ed è proprio questo, infatti, uno dei punti fondamentali della riforma dell’ordinamento penitenziario. Il processo riabilitativo del detenuto parte, infatti, proprio dalla formazione e dall’inserimento del mondo del lavoro.

Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha firmato un protocollo d’intesa con l’Anci: l’accordo, di durata triennale, prevede la possibilità per i detenuti di svolgere attività lavorativa al di fuori del carcere, ed il lavoro è volto al recupero del decoro urbano, delle aree verdi, e a promuovere la raccolta differenziata. In questo modo si otterrà un duplice beneficio sia per i detenuti che per la valorizzazione del territorio-

Il Dubbio riporta la soddisfazione del ministro Andrea Orlando:  “Con questo accordo vogliamo sottolineare una volta di più l’importanza del lavoro come leva fondamentale del trattamento penitenziario. Governo e Parlamento hanno scelto di andare verso un nuovo modello penitenziario, finalmente e realmente aderente al dettato della nostra Costituzione: un modello finalizzato non soltanto al reinserimento sociale dei detenuti e al conseguente abbattimento del rischio di recidiva, ma anche allo svolgimento di attività gratuite in favore della collettività come finalità riparativa della pena. Ha valore particolarmente significativo che le attività in cui saranno impegnati i detenuti siano mirate alla protezione dell’ambiente, tema fondamentale per il nostro Paese”.

Amnistia e carceri, le ultime news: proseguono le indagini sulla morte del detenuto a Salerno.

Si continua ad indagare sulla morte del detenuto avvenuta la scorsa settimana a Salerno. Il detenuto lamentava dolori addominali ma, durante una visita in ospedale, gli fu diagnosticata soltanto una colica renale e fu stabilito il suo rientro in carcere dove, però, si è sentito nuovamente male: vana è stata la corsa in ospedale e l’intervento a cui si è sottoposto per perforazione intestinale. Per ora unico indagato è il medico dell’ospedale che lo aveva dimesso. Le indagini stanno cercando di ricostruire gli ultimi 20 giorni di vita del detenuto dal punto di vista sanitario.

Samuele Ciambriello, il garante dei detenuti della Campania, ha dichiarato che “È possibile affermare che il detenuto nella permanenza alla Casa circondariale di Salerno ha effettuato diverse visite cliniche e di laboratorio, di routine e specialistiche oculistica, cardiologica, dermatologica, infettivologica perché affetto da Hcv (epatite C, ndr), come da lui riferito. Effettuati, successivamente gli esami di conferma, lo stesso il 20 febbraio ha rifiutato di continuare l’iter per praticare terapia con Dda (antivirali diretti nella terapia dell’epatite C cronica). Il 27 febbraio ha rifiutato di sottoporsi a radiografia del torace richiesta il 20 febbraio precedente in seguito a visita di routine”. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri

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