E’ arrivata l’influenza, puntuale, a guastare le feste tra fine ed inizio dell’anno. E’ già qui e, dice il sistema italiano di sorveglianza InfluNet coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il sostegno del Ministero della Salute, ci starà fino ad aprile. Dall’ultima settimana dell’anno in Italia sono circa 800 mila le persone che si stanno arrabattando tra febbre, tosse e diarrea.
Influenza 2018: il picco non è ancora arrivato. Maggior incidenza per i bambini al di sotto dei cinque anni.
La classica epidemia genera il giusto allarme considerato che è proprio la sindrome influenzale a generare la più alta mortalità al mondo, soprattutto tra gli over 65 non vaccinati. In città le strutture sanitarie, tuttavia, non hanno registrato ricoveri d’urgenza dovuti all’influenza e l’Ausl rassicura sull’afflusso al pronto soccorso: nessuna ressa. Anche perché il picco vero alle nostre strutture non è ancora arrivato. A far impennare i livelli di incidenza è stata fino ad ora la fascia dei bambini al di sotto dei 5 anni.
Ciò succede perché i bambini sotto a quell’età non hanno ancora acquisito l’immunità. I bimbi più grandi e gli adulti invece, avendo già avuto l’influenza, il cui ceppo ogni anno cambia di poco, sono meno esposti poiché l’immunità dell’anno precedente copre in parte anche quello dell’anno successivo. Infine, contrariamente agli adulti, a meno che non si tratti di bambini a rischio, è meglio non vaccinare. Anche l’influenza, peraltro, serve per rafforzare il sistema immunitario.
I vaccini per i bambini inseriti nella fasce a rischio
Il Servizio Materno Infantile dell’Asl, che possiede gli elenchi dei bambini inseriti nelle fasce di rischio – ossia piccoli affetti da diabete, problemi cardiovascolari e respiratori, asma curata con cortisonici – li chiama ad uno ad uno per informare i genitori della possibilità del vaccino, e i genitori non esitano a sottoporli alla vaccinazione. «I bambini sotto ai 5 anni – puntualizza il dottor Giancarlo Cerasoli, pediatra di base – sono a rischio di bronchiolite e alcuni virus influenzali possono scendere fino ai polmoni. Fortunatamente quest’anno non si segnalano complicanze preoccupanti».