Papa Francesco, oggi domenica 1 aprile 2018: la Messa di Pasqua e la Benedizione Urbi et Orbi

Papa Francesco, la Messa per la Santa Pasqua, oggi domenica 1 aprile 2018 in Piazza San Pietro. Oggi il Pontefice, in occasione della Santa Pasqua, celebrerà la Messa Pasquale alle 9.55 in Piazza San Pietro, per poi procedere alla Benedizione Urbi et Orbi. Pochi giorni fa Papa Francesco ha richiamato l’attenzione del fedeli sull’importanza della festività pasquale: «In tanti Paesi, qui in Italia e anche nella mia patria, quando il giorno di Pasqua si ascoltano le campane, le mamme e le nonne hanno l’abitudine di portare i bambini a lavarsi gli occhi con l’acqua, l’acqua della vita, come segno per poter vedere le cose di Gesù, le cose nuove…vi consiglio: la mattina di Pasqua portate i bambini al rubinetto e fate lavare loro gli occhi! Sarà un segno di come vedere Gesù risorto…».

Papa Francesco ribadisce il significato importante della Santa Pasqua.

È Pasqua «la festa più importante della nostra fede», spiega nella sua catechesi nell’udienza di pochi giorni fa, «perché è la festa della nostra salvezza, la festa dell’amore di Dio per noi, la celebrazione della sua morte e Risurrezione». Qui c’è il «kerygma», l’essenziale dell’annuncio cristiano: «Le cose vecchie sono passate e ne sono nate di nuove», dice con San Paolo. «Rinascere», ecco l’essenziale, per questo a Pasqua si battezza: «L’unico che ci fa rinascere di nuovo è Gesù Cristo. Nessun altro».

Papa Francesco ribadisce: «In questa Pasqua lasciamoci lavare l’anima, lavare gli occhi dell’anima, per vedere le cose belle, e fare delle cose belle. E questo è meraviglioso!». Con il battesimo «siamo risorti con Gesù e siamo morti alle cose e alla logica del mondo, siamo rinati come creature nuove». Nell’«esistenza concreta, giorno per giorno», si tratta di chinarsi sul prossimo, «soprattutto il più piccolo e il più sofferente». Lavarsi gli occhi, per non essere cristiani di facciata».

L’omelia della Messa di Pasqua di oggi domenica 1 aprile 2018.

Queste le parole pronunciate da Papa Francesco durante l’omelia della messa di Pasqua: “Primo: l’annuncio. Lì c’è un annuncio: il Signore è risorto. Quell’annuncio che dai primi tempi dei cristiani andava di bocca in bocca; era il saluto: il Signore è risorto. E le donne, che sono andate per ungere in corpo del Signore, si sono trovate davanti ad una sorpresa. La sorpresa … Gli annunci di Dio sono sempre sorprese, perché il nostro Dio è il Dio delle sorprese. È così fin dall’inizio della storia della salvezza, dal nostro padre Abramo, Dio ti sorprende: “Ma, vai, vai, lascia, vattene dalla tua terra e va”. E Sempre c’è una sorpresa dietro l’altra. Dio non sa fare un annuncio senza sorprenderci. E la sorpresa è ciò che ti commuove il cuore, che ti tocca proprio lì, dove tu non lo aspetti. Per dirlo un po’ con il linguaggio dei giovani: la sorpresa è un colpo basso; tu non te lo aspetti. E Lui va e ti commuove. Primo: l’annuncio fatto sorpresa.

Secondo: la fretta. Le donne corrono, vanno di fretta a dire: “Ma, abbiamo trovato questo!”. Le sorprese di Dio ci mettono in cammino, subito, senza aspettare. E così corrono per vedere. E Pietro e Giovanni corrono. I pastori, quella notte di Natale, corrono: “Andiamo a Betlemme a vedere questo che ci hanno detto gli angeli”. E la Samaritana, corre per dire alla sua gente: “Questa è una novità: ho trovato un uomo che mi ha detto tutto quello che io ho fatto”. E la gente sapeva le cose che questa aveva fatto. E quella gente, corre, lascia quello che sta facendo, anche la casalinga lascia le patate nella pentola – le troverà bruciate -, ma l’importante è andare, correre, per vedere quella sorpresa, quell’annuncio.

Anche oggi succede. Nei nostri quartieri, nei villaggi quando succede qualcosa di straordinario, la gente corre a vedere. Andare di fretta. Andrea, non ha perso tempo e di fretta è andato da Pietro a dirgli: “Abbiamo trovato il Messia”. Le sorprese, le buone notizie, si danno sempre così: di fretta. Nel Vangelo c’è uno che si prende un po’ di tempo; non vuole rischiare. Ma il Signore è buono, lo aspetta con amore, è Tommaso. “Io crederò quando vedrò le piaghe” dice. Anche il Signore ha pazienza per coloro che non vanno così di fretta.

L’annuncio-sorpresa, la risposta di fretta e il terzo che io vorrei dirvi oggi è una domanda: “E io? Ho il cuore aperto alle sorprese di Dio, sono capace di andare di fretta o sempre con quella cantilena: “Ma, domani vedrò, domani, domani?”. Cosa dice a me la sorpresa? Giovanni e Pietro sono andati di corsa al sepolcro. Di Giovanni il Vangelo ci dice: “Credette”. Anche Pietro: “Credette”, ma a suo modo, con la fede un po’ mischiata con il rimorso di aver rinnegato il Signore. L’annuncio fatto sorpresa, la corsa\andare di fretta, e la domanda: “E io, oggi, in questa Pasqua 2018, io che faccio? Tu, che fai?”.

“Dio ha pazienza anche con coloro che non vanno così di fretta. Dobbiamo dunque domandarci: sono capace di andare di fretta, o rispondo sempre ‘domani, domani vedrò?'”. Bergoglio cita anche il caso dell’apostolo Pietro, “con la fede un po’ mischiata al rimorso di aver rinnegato il Signore”. E dunque a Pasqua ci sono “la sorpresa, l’annuncio, la domanda: E io? Io che? Tu che?”, ha concluso il Papa prima di un minuto di riflessione.

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