Pensioni anticipate, tutte le ultime novità. Potranno partire le prime domande di certificazione all’Inps per accedere all’Ape volontaria, il “prestito finanziario con garanzia pensionistica” che consentirà a chi avrà almeno 63 anni nel 2018 di uscire in anticipo dal lavoro. L’Inps ha illustrato la circolare con cui ha dato il via libera alle prime domande e presenta una novità: il simulatore sui costi del prestito che potrà orientare le scelte delle persone sulla convenienza dell’Ape, sugli importi da chiedere e sulla durata del prestito.
Possono chiedere l’Ape i lavoratori con almeno 63 anni e siano distanti non oltre 3 anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia purché abbiano maturato almeno 20 anni di contributi. Il requisito anagrafico minimo sale a 63 anni e cinque mesi nel 2019 dato che cresce di cinque mesi l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia (arrivando a 67 anni). La pensione certificata dall’Inps al netto della rata di ammortamento corrispondente all’Ape richiesta, deve essere pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo (quindi nel 2018 a 710,388 euro al mese). Non possono ottenere l’Ape coloro che hanno già maturato il diritto alla pensione.
Ape volontaria, le precisazioni del presidente dell’Inps Tito Boeri.
Presto sono giunte anche le precisazioni di Tito Boeri circa la platea dei fruitori di questo benifecio: “La platea è ampia, circa 300mila persone per il solo 2018. Dal prossimo anno altre 115mila acquisiranno i requisiti per poter accedere”. “Nei giorni scorsi – ha spiegato Boeri – sono circolate notizie sul numero e il costo della prestazione alla luce della complessità della prestazione stessa questi numeri possono essere fuorvianti. Da qui è nata l’esigenza di condividere un simulatore sul sito Inps. Dalle oggi è possibile, per coloro che posseggono i requisiti generici di età e contributi, effettuare la simulazione online”. L’Ape volontaria, ha aggiunto Boeri, “è uno strumento che permette alle persone di ricevere un prestito senza necessariamente ritirarsi dalla vita attiva”. Dal presidente è arrivato anche un ennesimo richiamo sulle tentazioni di metter mano alla Fornero, riportando il sistema alla situazione precedente: “Avrebbe effetti sul debito pensionistico attorno ai 5 punti di Pil”, ossia circa 85 miliardi. Ecco intanto alcune informazioni su chi potrà chiedere l’Ape volontaria e quali saranno i costi della misura sperimentale valida fino al 2019.
Arriva sul sito dell’Inps il simulatore che consente a coloro che posseggono i requisiti generici di effettuare la simulazione online.
Sul sito dell’Inps “il simulatore è disponibile a tutti e non richiede dati personali o di identificazione. Contemporaneamente sarà disponibile la procedura per la richiesta di certificazione del diritto alla prestazione che sarà rilasciata da Inps”. Per l’Ape volontario sono necessari requisiti anagrafici di almeno 63 anni. Il prestito può durare al massimo 3 anni e al minimo 6 mesi e occorrono un minimo di 20 anni di contributi. “Oggi il requisito anagrafico – ha sottolineato il presidente dell’Inps – è 63 anni ma dal 2019 sarà di 63 anni e 5 mesi per l’adeguamento alla speranza di vita”. A breve “arriveranno anche le procedure per il cumulo gratuito tra diverse casse a seguito del lungo periodo di interpretazione della norma”, ha aggiunto. L’Ape volontario decorrerà dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda e verrà erogato in dodici mensilità fino a maturazione di diritto di accesso alla pensione di vecchiaia.
Pensioni anticipate e Ape volontaria, il giudizio di Susanna Camusso.
Giudizio critico da parte del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che giudica l’Ape volontaria una forma molto costosa per le persone, uno strumento fa pesare sulle persone quello che non si è voluto potuto realizzare in termini di flessibilizzazione del sistema previdenziale. Per la Camusso il sistema continua ad essere troppo rigido, non tenendo conto delle esigenze e difficoltà delle persone.
Ape sociale e pensionamento anticipato: i commenti della Uil.
Sul fronte pensioni anticipate ed Ape Social, duro è invece il giudizio della Uil che ritiene inaccettabile il ritardo del Miur ritardo sull’Ape sociale. La circolare emanata dal Miur che regola l’accesso all’Ape sociale, “con oltre sei mesi di ritardo, solo in parte risponde ai problemi aperti per i lavoratori del settore scolastico”. Lo scrivono in una nota congiunta la Uil e la Uil scuola sottolineando che la circolare stabilisce che anche chi e’ risultato idoneo nel 2017 potrà’ accedere all’Ape dal 1 settembre 2018. “Un ritardo inaccettabile – si legge nella nota – che procrastina di oltre un anno l’Ape per chi ne ha diritto danneggiando proprio quelle categorie ritenute meritevoli di tutele”.
“Ora il Miur – prosegue la nota – non perseveri nell’errore e stabilisca in tempi brevissimi delle modalità’ che consentano l’accesso all’Ape dal 1 settembre 2018 a chi farà’ domanda quest’anno, prevedendo eventualmente delle dimissioni con riserva, che sara’ sciolta a giugno con la pubblicazione della graduatorie. Questo sarebbe un modo efficace per garantire il diritto alla prestazione a chi ne ha diritto rispettando le necessita’ organizzative del settore, evitando di protrarre una discriminazione che penalizza gravemente i lavoratori della scuola riducendo di fatto la durata dell’Ape”. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.