Pensioni, capitolo esodati: l’intervista a Luigi Metassi

Quando il governo composto dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega sembrava ormai cosa fatta, si è assistito ad un veloce cambio di programma con l’entrata in campo di Carlo Cottarelli. Coloro che speravano di vedere accolte le proprie istanze con la partenza del nuovo governo dovranno attendere di sapere se il governo Cottarelli  vedrà la luce, in modo che possa occuparsi velocemente almeno delle questioni correnti, oppure si assisterà ad una nuova tornata elettorale, dagli esiti incerti.

Dopo l’incontro di una delegazione del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” con il Presidente della Camera, Roberto Fico, i 6.000 esodati non ancora salvaguardati hanno ricominciato a sperare che la nona e definitiva salvaguardia pensionistica potesse essere finalmente varata. Ne abbiamo parlato con Luigi Metassi, amministratore del  Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”.

Il 14 maggio scorso una delegazione del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” ha incontrato il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il quale, a proposito dei 6.000 esodati rimasti esclusi dalle otto salvaguardie pensionistiche ha affermato: “È un tema che necessita la massima attenzione. Nonostante diversi interventi legislativi successivi alla riforma Fornero, restano ancora migliaia di persone non salvaguardate. A queste occorre dare risposte”. Come ha interpretato il Comitato l’assenza del tema della nona salvaguardia nel contratto di governo tra Movimento Cinque Stelle e Lega?

Occorre premettere che tale incontro, ancorchè conclusosi con ampia soddisfazione tra le parti, rappresentava un primo approccio con una probabile formazione di governo del tutto nuova. La questione esodati andava ripresa dall’inizio e soprattutto occorreva aprire un fronte di dialogo la cui foce obbligata sono le Commissioni Lavoro.

Non potevamo chiedere provvedimenti ad un Governo che ancora non si fosse formato ed insediato, né dovevamo illuderci che una questione come quella che riguarda 6.000 esodati, politicamente marginale rispetto ad altri temi che interferiscono con la nostra stessa permanenza nell’euro, potesse diventare materia per un “contratto” di governo. Gli esodati sono al punto 17 del programma elettorale della Lega e, al momento opportuno, riproporremo e approfondiremo le nostre istanze nelle dovute sedi.

Come valuta il Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” l’attuale situazione politica ed il ricorso a nuove elezioni in relazione alla causa per la quale si batte?

Fallita ogni possibilità di costituire un governo politico, ora attendiamo le decisioni del Presidente della Repubblica. Quale sarà la decisione finale (governo tecnico o di scopo) per tutte le questioni previdenziali e non solo, i tempi si dilatano di molti mesi. Senza contare le importanti scadenze comunitarie alle porte e il peso delle agenzie di rating che insieme potrebbero stravolgere sul nascere molte delle attuali aspettative.

Nuove elezioni porteranno comunque a nuove campagne elettorali e non è detto che questa volta i partiti non sappiano cogliere le opportunità di consenso offerte da istanze il cui accoglimento dipende esclusivamente dalla volontà politica e non certo dalla mancanza di risorse. A tal proposito voglio rammentare che i soli risparmi della ottava salvaguardia, riversati nel Fondo Sociale per l’Occupazione (FOSF) dalla Legge di Stabilità 2018, ammontano a 720 milioni mentre che, per finanziare 6.000 salvaguardie, ne basterebbero la metà.

Pensioni, esodati e nona salvaguardia: le nuove iniziative del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”

Il Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” ha in cantiere nuove iniziative per perorare la causa della predisposizione della nona salvaguardia?

Ovviamente il Comitato non si ferma nonostante la forte incertezza politica. In questi mesi ha dislocato sul territorio una presenza attiva per essere più facilmente a contatto della politica e dei media pur avendo preso atto, nei confronti dei secondi, della necessità di una più attenta selezione che eviti il coinvolgimento del Comitato in trasmissioni dai contenuti strumentali e fuorvianti. D’altro canto, lo stallo politico potrebbe perdurare per molti mesi mentre l’aggravarsi delle condizioni economiche di molti esodati rende ogni giorno più urgente l’approvazione della nona salvaguardia.

Dal momento che le risorse necessarie sono già ampiamente disponibili, la soluzione può essere adottata anche per decreto; un decreto che può essere emanato anche dall’attuale Governo Gentiloni tuttora in carica per l’ordinaria amministrazione che, come prevede la direttiva Prodi del 2008, comprende anche i provvedimenti urgenti. Considerato che abbiamo iscritti che, da quasi sette anni, sopravvivono privi di qualsiasi reddito, la nona salvaguardia è un provvedimento più che mai urgente. Visto il fallimento di ogni tentativo e proposta per formare un governo politico, il Comitato ora si sta muovendo anche in questa direzione.

Un sentito ringraziamento a Luigi Metassi per la cortese disponibilità ed auguri di buon lavoro.  Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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