Riforma pensioni, le novità sulla nona salvaguardia per gli esodati. Continua il pressing del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” per l’approvazione di una nona Salvaguardia, che consenta di risolvere definitivamente il problema dei 6000 esodati ex lavoratori rimasti ancora privi di salvaguardia. Nel suo articolo di pochi giorni fa Luigi Metassi, ex esodato e curatore del blog Il Volo della Fenice, ha parlato dell’ultima iniziativa del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”. Pochi giorni fa, su invito di Antonino Abbate del Movimento per i Diritti dei Disoccupati (MDD), Gabriella Stojan, esodata esclusa dalla ottava salvaguardia e componente del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”, ha presenziato all’incontro tra i portavoce di diverse criticità sociali e previdenziali con esponenti di alcune forze politiche, organizzato per il 14 u.s. presso l’Auditorium Enzo Baldoni di Milano.
La nona e definitiva salvaguardia degli esodati una priorità della prossima legislatura.
Gabriella Stojan ha raccolto le idee e le proposte dei vari schieramenti politici sulla questione degli esodati. A parte il sostanziale mancato pronunciamento da parte degli esponenti del Partito Democratico e del Popolo della Famiglia, i restanti esponenti si sono dimostrati favorevoli ad una nona salvaguardia e consapevoli che la specificità del problema va affrontata in un contesto di diritto e non può trasformarsi in una questione assistenziale o di riforme.
Il Comitato ha rimarcato, più volte, l’urgenza del provvedimento di nona salvaguardia e la necessità di una esatta aderenza ai requisiti che definiscono la condizione di lavoratore esodato. Per il Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” è importante si comprenda che, per molti esodati esclusi dalla ottava salvaguardia, già sono trascorsi o si stanno approssimando i termini della decorrenza quindi, più che alla prossima legge di stabilità, si deve pensare ad un decreto ministeriale da porre tra i primi obiettivi della prossima legislatura; tanto più che le risorse necessarie, ampiamente ricavabili dai risparmi della ottava salvaguardia, sono già disponibili nel Fondo Sociale per Occupazione e Formazione (FOSF).
Il Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” ha messo in guardia le forze politiche dalle conseguenze che deriverebbero da eventuali ipotesi di censire la platea per mezzo di soluzioni estemporanee. Assodato che il censimento dei cittadini è precipua competenza delle istituzioni e che tale responsabilità non può, in nessun modo, riversarsi sul cittadino stesso, non sussisterebbe nemmeno alcuna ratio nel censire soggetti che sono già automaticamente censiti nel momento in cui presentano istanza, e potrebbe apparire strumentale l’ipotesi di censire i potenziali beneficiari attraverso la semplice conta delle istanze respinte dalla ottava salvaguardia. Premesso che l’istanza per la ottava salvaguardia può averla presentata chiunque, compreso chi nemmeno rientra nella casistica degli esodati, la maggior parte degli esodati esclusi, consapevoli di non rientrare nei termini, non hanno presentato istanza e per questo vanno rispettati, non danneggiati.
Affinché sia realmente definitiva, la salvaguardia deve invece tendere sostanzialmente all’esaurimento dell’intera platea o, quanto meno, fino alla concorrenza delle coperture economiche disponibili, escludendo qualsiasi pregiudiziale temporale sul conseguimento dei requisiti e delle decorrenze. Unica limitazione temporale deve essere costituita dai canonici 60 giorni per presentare istanza, onde delimitare nel tempo la facoltà di esercire il diritto.
Le proposte e le osservazioni del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”.
A conclusione della serata, alle rappresentanze politiche convenute, il Comitato ha fatto pervenire una cartellina con le proprie proposte e osservazioni in merito alla nona salvaguardia; cosa che sta facendo, ormai da giorni, anche nei confronti di molti altri personaggi politici e in tutte le molteplici occasioni di incontro. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.