Riforma delle pensioni e legge Fornero: l’analisi del Movimento Opzione Donna

Riforma delle pensioni e cancellazione della Legge Fornero. Il dibattito sulle pensioni che caratterizza la campagna elettorale, ha come punto nodale la legge Fornero. Lucia Rispoli, amministratrice del Movimento Opzione Donna ha affrontato l’argomento in un post ufficiale rivolto alla classe politica. “Siamo sconvolte dalla capacità di proporre un’analisi circa una ‘questione complessa sull’attuale sistema previdenziale ‘ e dal coraggio di ‘mettere le carte in tavola’ per spiegare alle donne le motivazioni per cui non dovrebbe essere abolita la legge Fornero”, ha affermato Rispoli.

“Siamo terrorizzate perché viene addirittura evidenziato il nostro vantaggio nel mantenere in vigore la legge Fornero, lasciandoci inermi rispetto a proposte politiche incapaci di trovare una soluzione, una sola soluzione alla questione donne! Siamo stravolte dalla fredda e distaccata lucidità con cui si fotografa come “malefico sortilegio” la scelta (!?) delle donne di andare in quiescenza più tardi (ossia a 67 anni con la pensione di vecchiaia) e con un assegno inferiore alla metà di quella degli uomini, perché impossibilitate a raggiungere i 41/42 anni di attività lavorativa”, ha aggiunto.

Riforma delle pensioni 2018: perchè prorogare Opzione donna al 2018.

L’amministratrice del Movimento Opzione Donna, a proposito delle pensioni e della carriera lavorativa delle donne, ha osservato:”La triste storia delle donne evidenzia le loro carriere in media di 25,5 anni contro i 38 degli uomini e le destina a dover attendere la pensione di vecchiaia a 67 anni, proprio in virtù del requisito anagrafico imposto dal “malefico sortilegio” della legge Fornero, perché impossibilitate a raggiungere i famosi 41/42 anni di attività lavorativa previsti per la pensione di anzianità”.

Rispoli ha proseguito:”Le soluzioni 41 anni di contributi e quota 100 (come somma dell’età anagrafica e del requisito contributivo) – con l’aggravamento della mannaia ADV – non sono traguardi raggiungibili per la grande maggioranza delle lavoratrici. Per questo chiediamo la Proroga di Opzione Donna al 2018 ex lege 243/2004, affinché alle Donne di 57/58 anni con 35 anni di contributi sia concesso di scegliere di andare in pensione con il sistema contributivo e con un evidente vantaggio per le casse dello Stato”.

“Chiediamo policy complesse che consentano alle Donne che lo desiderano di mantenere il posto di lavoro nonostante i sempre più gravosi “vincoli familiari e la necessità di cura”, che incombono troppo spesso solo sulle Donne. Chiediamo interventi per le ” Donne over50″ espulse dal mondo del lavoro a seguito della crisi (ancora in atto) e che trovano serie difficoltà a proseguire l’attività lavorativa a causa dell’età anagrafica, oppure della ‘bassa domanda di lavoro da anziano’ (ossia non specializzata = unskilled). Chiediamo che, vista la capacità di osservare così bene i dati statistici, si parli nell’interesse delle donne”, ha concluso. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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