Riforma delle pensioni 2018. Le ultime novità sulla proroga di Opzione donna

Nella bozza del contratto di governo stilata dal Movimento Cinque Stelle e Lega sono indicati una serie d’interventi sulle pensioni, il cui cardine è “l’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti
dalla riforma delle pensioni cd. Fornero”. Verranno stanziati, dunque, “5 miliardi per agevolare l’uscita dal
mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse”. Per consentire una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro verranno introdotte Quota 100 e Quota 41 per l’accesso alla pensione.

Nel documento viene precisato, in particolare: “Prorogheremo la misura sperimentale “Opzione donna” che permette alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo”. Viene, inoltre, sottolineato: “Prorogheremo tale misura sperimentale, utilizzando le risorse disponibili”.

Proroga di Opzione donna al 2018: il punto del Movimento Opzione Donna.

Il Movimento Opzione Donna ha commentato il contenuto della bozza del contratto di governo tra le due forze politiche coinvolte, con soddisfazione e fiducia. “Le Donne del Movimento Opzione Donna ringraziano ed attendono fiduciose che venga approvato il provvedimento di proroga della misura sperimentale Opzione Donna, confidando che siano rispettati i programmi elettorali e “la storia”, raccontata in questi ultimi anni da

innumerevoli interrogazioni, proposte di legge, question time, che ha già fissato come nuovo termine della sperimentazione la data del prossimo 31.12.2018″, ha affermato Lucia Rispoli, amministratrice del Movimento Opzione Donna. “Noi donne siamo il risparmio del nuovo sistema previdenziale che state attuando”, ha sottolineato, rivolgendosi ai leader politici Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Il Movimento Opzione Donna, a proposito della sostenibilità del sistema previdenziale, ha puntualizzato: “I partiti politici che non hanno certamente vinto le scorse elezioni politiche sostengono che i temi oggetto di discussione tra M5S e Lega per la redazione di un contratto/programma politico non sono sostenibili per il nostro Paese e, quindi, affermano che, in caso di raggiungimento di un’intesa su un programma politico per la prossima legislatura, questo non potrà avere alcuna attuazione a causa dei costi insostenibili per l’economia del Paese (ancora in crisi).

Ed inoltre: “L’Europa richiama il nostro Paese (ancora in crisi) ad un pieno rispetto degli accordi sottoscritti dai precedenti governi italiani e, quindi, ad evitare politiche che determinino un ulteriore aumento del debito pubblico, che nel corso dei questi ultimi anni ha continuato ad aumentare, nonostante i costi sopportati dalle lavoratrici e dai lavoratori italiani con la legge Fornero approvata non certo per motivi di sostenibilità del sistema pensionistico, ma per rispondere agli obblighi europei, nonostante il saldo annuale tra contributi e pensioni sia in attivo fin dal 1996″.

Il Movimento Opzione Donna ha, quindi, precisato:”La spesa pensionistica nel 2016 è ammontata a poco più di 200 miliardi di euro, che scendono a 150 al netto delle imposte, a fronte di entrate contributive di oltre €.180 miliardi. I numeri smentiscono quindi ogni ipotesi di “allarme” per spesa pensionistica, mentre ciò che deve definitivamente essere messo sotto controllo per le future generazioni è la spesa assistenziale”. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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