Il superamento della legge Fornero è uno dei principali obiettivi del governo Lega-M5S è sarà uno dei capitoli della prossima manovra. Infatti, la maggioranza è al lavoro sull’introduzione di “Quota 100” che prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100, con un limite minimo a 64 anni e 36 di contributi.
Riforma pensioni: introduzione quota 100 dal 2019.
Come ribadito dai vicepremier Di Maio e Salvini la riforma Fornero sarà “smantellata pezzo per pezzo”, ma questo processo sarà lungo e richiederà diversi anni visto che non ci sono abbastanza risorse per cancellare fin da subito tutta la Legge in vigore dal 2011. Per questo la Quota 100 sarà per il 2019 l’unica misura di flessibilità che potrebbe essere introdotta.
Il costo stimato di Quota 100 per il primo anno sarebbe di circa 4 miliardi, portando il ‘peso’ complessivo della prossima legge di Bilancio a circa 26-27 miliardi. Se quota 100 non verrà introdotta, dal 2019 i requisiti pensionistici subiranno un incremento di 5 mesi, a causa dell’adeguamento all’aspettativa di vita.
L’età pensionabile sarà dunque di 67 anni. Serviranno per poter accedere alla pensione anticipata 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne, indipendentemente quindi dall’età anagrafica.