Al centro della discussione, in queste ultime settimane, vi è stata la proposta di legge sul taglio delle pensioni d’oro che prevede una sforbiciata agli assegni superiori a 4mila euro nette al mese che punta al rialzo degli assegni delle pensioni minime a 780 euro al mese. Un dossier di 37 pagine è stato realizzato da Alberto Brambilla insieme agli esperti del settore, Antonietta Mundo e Gianni Geroldi, per cambiare punto per punto la proposta di legge sulle pensioni d’oro.
La proposta della Lega sulle pensioni d’oro.
Tra le pagine del dossier si legge: «Le categorie più colpite sarebbero i pensionati di anzianità che hanno contribuito di più (Italia del Nord e in parte al Centro), i lavoratori precoci e le donne la cui età legale di vecchiaia è sempre stata, fino al 2011, di 5 anni inferiore a quella degli uomini».
Anche uno dei firmatari originari del disegno di legge sul taglio delle pensioni d’oro, il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari aveva spiegato che «Bisogna trovare un correttivo. La Lega pensa a un taglio che porti un contributo di solidarietà delle pensioni più alte a favore di quelle basse. Posso assicurare che nessuno vuole espropriare le pensioni. Né va penalizzato chi è andato in pensione prima con una quota di retributivo maggiore, visto che lo prevedeva la legge».
La soluzione in merito al meccanismo di taglio sugli assegni d’orò arriverà sicuramente a settembre, quando riprenderanno i lavori parlamentari.