Riforma pensioni, le ultime novità ad oggi 30 agosto 2018

In queste ultime settimane, al centro del dibattito vi è stata la proposta sul taglio delle pensioni d’oro che prevede una sforbiciata agli assegni superiori a 4mila euro nette al mese che punta al rialzo degli assegni delle pensioni minime a 780 euro al mese. Sia il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari che Alberto Brambilla sono convinti che il disegno di legge presentato alla Camera vada corretto.

“Bisogna trovare un correttivo – ha detto Molinari – La Lega pensa a un taglio che porti un contributo di solidarietà delle pensioni più alte a favore di quelle basse. Posso assicurare che nessuno vuole espropriare le pensioni. Né va penalizzato chi è andato in pensione prima con una quota di retributivo maggiore, visto che lo prevedeva la legge.”

Taglio delle pensioni d’oro: ricalcolo o contributo di solidarietà?

Al momento, da parte dell’esecutivo gialloverde non è stata ancora presa una decisione definitiva a riguardo, ed sono iniziate a circolare le diverse possibili ipotesi d’intervento in vista della presentazione in Parlamento del Def, ovvero il Documento di economia e finanza che dovrà descrivere i piani dell’esecutivo che avranno una prima attuazione nella legge di Bilancio 2019. Il governo ha tempo fino al 27 settembre 2018.

Una delle ipotesi formulata dal Movimento 5 Stelle, riguarda l’applicazione del ricalcolo contributivo dell’assegno. Questa pzione però risulterebbe difficilmente perseguibile anche secondo la stessa Inps, in quanto vi è la difficoltà nella ricostruzione di molte carriere lavorative.

Poi c’è quella suggerita dalla Lega, che riguarda il contributo di solidarietà di tre anni, modulato per fasce di reddito pensionistico. Esso avrebbe il vantaggio di risultare maggiormente in linea con il dettato costituzionale e lo svantaggio di partire dai redditi più bassi.

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