“Abbiamo evitato la procedura d’infrazione da parte della Commissione europea“, ha dichiarato il Premier Giuseppe Conte via social. “La conclusione positiva di questo negoziato dimostra che si può essere coraggiosi e responsabili allo stesso tempo. Sono orgoglioso di aver rappresentato, a nome di tutto il Governo, quel desiderio di cambiamento che gli italiani hanno espresso in maniera inequivocabile con il proprio voto, nel totale rispetto della casa europea alla quale apparteniamo. Da oggi il Governo può impegnarsi a fondo per portare a termine la sua azione di rilancio, per liberare le migliori energie del Paese a sostegno della crescita e dell’occupazione. È un grande giorno per la democrazia”, ha aggiunto.
“A Giuseppe Conte va il mio plauso per lo straordinario lavoro e il risultato portato a casa in Europa sulla manovra economica, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini italiani”, ha affermato il Vice Premier, Luigi Di Maio, nel commentare la raggiunta intesa con l’Ue. “Il Presidente del Consiglio con coraggio e competenza è riuscito ad avere successo in un negoziato delicato con la Commissione europea senza mai indietreggiare e senza tradire gli italiani. Anzi, portando avanti il dialogo con determinazione e a testa alta, scongiurando una procedura di infrazione che sarebbe stata, nei contenuti, davvero inaccettabile per il nostro Paese”, ha sottolineato.
La lettera ricevuta da Juncker, Dombrovskis e Moscovici tradotta in italiano
Il Presidente del Consiglio ha diffuso la lettera ricevuta questa mattina dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker e dai Commissari Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici. Si legge nel testo: “Ringraziamo anzitutto della lettera del 18 dicembre 2018 relativa ai proposti emendamenti del progetto di bilancio 2019 dell’Italia. Come è noto al Governo italiano, il 21 novembre 2018 la Commissione europea ha adottato un secondo parere sul documento programmatico di bilancio riveduto che l’Italia aveva presentato il 13 novembre, confermando l’esistenza di un'”inosservanza particolarmente grave” delle raccomandazioni rivolte dal Consiglio dell’Unione europea all’Italia il 13 luglio.
Poiché l’inosservanza “particolarmente grave” rilevata nei piani di bilancio dell’Italia per il 2019 modificava in maniera sostanziale i fattori significativi analizzati nella precedente relazione del maggio 2018, giustificandone quindi un aggiornamento, la Commissione europea ha adottato altresì una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Analizzati tutti i fattori significativi, in detta relazione la Commissione è giunta alla conclusione che non fosse rispettato il criterio del debito fissato nel patto di stabilità e crescita e che quest’inosservanza giustificasse l’avvio di una procedura per disavanzo eccessivo. Il 29 novembre il comitato economico e finanziario ha formulato un parere a norma dell’articolo 126, paragrafo 4, del trattato, confermando le conclusioni cui era giunta la Commissione e rilevando la possibilità che elementi nuovi emergessero dal dialogo in corso fra la Commissione e le autorità italiane. Anche l’Eurogruppo del 3 dicembre ha condiviso la valutazione della Commissione, raccomandando all’Italia di adottare le misure necessarie per conformarsi al patto di stabilità e crescita e esprimendo sostegno per il processo di dialogo in corso fra la Commissione e le autorità italiane.
Prendiamo debitamente atto delle misure di bilancio che il Governo italiano intende sottoporre al Parlamento come emendamento del progetto di legge di bilancio, che ci sono state comunicate con la lettera trasmessa alla Commissione. L’adozione di tali misure – compresa la prevista clausola di salvaguardia (il meccanismo di “congelamento”) – nella legge definitiva sul bilancio 2019 che il Parlamento italiano dovrà votare prima della fine di quest’anno, permetterebbe alla Commissione europea di non raccomandare l’avvio di una procedura per disavanzo eccessivo a questo stadio.
La Commissione europea continuerà a seguire l’andamento del bilancio in Italia, ed in particolare l’esecuzione del bilancio 2019, nel contesto del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche.
Il maxi emendamento del Governo
Ieri sera è stato presentato in Commissione bilancio il maxi emendamento governativo contenenti alcune delle misure annunciate, come il taglio delle cosiddette “pensioni d’oro”. Come anticipato da Repubblica, il taglio per i trattamenti oltre 100mila euro lordi annui sarà in vigore dal 2019 per 5 anni e prevede cinque scaglioni di riferimento. È previsto, inoltre, il taglio per 3 anni dell’adeguamento delle pensioni oltre a tre volte il minimo Inps, ossia oltre i 1.522 euro al mese. A partire da questa cifra vi sono sei fasce con le percentuali del relativo adeguamento. Scende, inoltre, a 3,9 miliardi lo stanziamento per le riforme previdenziali. Nel documento non è presente nessun dettaglio in merito a Quota 100 o ad altri annunciati interventi sulle pensioni.
Le dichiarazioni di Matteo Salvini
“Aver evitato la procedura d’infrazione è la vittoria del Buonsenso per il bene dei cittadini italiani.
Un plauso al presidente Giuseppe Conte che ha portato avanti la trattativa con Bruxelles con competenza, serietà e fermezza. Le misure che abbiamo promesso le faremo nei modi e nei tempi previsti, dallo smantellamento della legge Fornero al reddito di cittadinanza, fino al taglio delle tasse per Partite Iva, commercianti, professionisti e piccole imprese”, ha affermato in un post il Vice Premier Matteo Salvini.
“Ora avanti tutta con la manovra: soddisfatti dei risultati raggiunti che diventeranno soldi veri da gennaio, per aiutare milioni di italiani”, ha concluso.
Lo sdegno di Matteo Renzi
L’ex Premier Matteo Renzi ha espresso un giudizio molto severo sull’operato del Governo. “Aula in Senato. Interviene il presunto premier, Conte. Imbarazzato e imbarazzante cerca di giustificare una #RetromarciaDelPopolo che non ha precedenti nella storia repubblicana. Almeno Salvini e Di Maio capiscono l’antifona e non si fanno vedere, nascondendosi. I sovranisti hanno mollato tutto. Rimane da capire chi si affaccia oggi dal balcone di Palazzo Chigi? Juncker? Per l’Italia bene evitare la procedura di infrazione. Peccato aver buttato via settimane preziose e un miliardo di euro”, ha dichiarato via social.
Il punto di Orietta Armiliato
Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social, ha illustrato in un post le ultime novità sulla riforma delle pensioni e la Legge di Bilancio. “Ora siamo ‘sorvegliati speciali’ poiché la Commissione Europea ha sospeso il giudizio rinviandolo a gennaio tant’è che, in conferenza stampa, il vicepresidente Valdis Dombrovskis ha dichiarato che “la soluzione sul tavolo non è ideale perché non dà una soluzione a lungo termine ai problemi economici italiani, ma ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente. Se le cose dovessero andar male potremmo rivedere le nostre valutazioni a gennaio”. In ogni caso, ora c’è la necessità di avviare speditamente i lavori affinché la manovra possa essere licenziata, rispettando i tempi, entro la fine dell’anno, per consentire la sua operatività a partire da Gennaio con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”, ha affermato l’amministratrice del CODS.
A proposito dell’emendamento presentato dal Governo, Quota 100 ed il Reddito di cittadinanza, Armiliato ha precisato: “Nessun maggior dettaglio viene riportato circa i requisiti per accedere a queste misure che, in ogni caso, non saranno operative prima del prossimo Aprile. Solo quando sarà disposto e reso pubblico il decreto legge collegato, si avrà contezza dei provvedimenti che comporranno il “pacchetto pensioni” dove per il momento mancherebbero all’appello sia la sorte della cancellazione dell’ aumento dell’Adv, sia la proroga dell’Ape Sociale, sia quella dell’Opzione Donna, atteso che tali misure più volte confermate come incluse, non hanno mai avuto a corredo di questa affermazione le modalità di accesso previste”.