Riforma pensioni, legge di Bilancio e Quota 100. Tutte le ultime novità

Secondo fonti del Mef sembra essere stato trovato l’accordo tra l’Ue ed il Governo sulla legge di Bilancio 2019. La conferma è arrivata ieri sera da Stefano Buffagni, sottosegretario al Ministero per gli affari regionali e le autonomie, che a Di Martedì ha affermato: “Domani aspettiamo che anche la Commissione lo avalli”. “Questa mattina siamo riusciti a raddrizzare un po’ la situazione. Diciamo che abbiamo quasi superato uno degli scogli”, ha aggiunto.

L’accordo potrebbe essere stato trovato sul 2,04% del rapporto deficit/Pil. “Non è una questione di numeri”, ha sottolineato Buffagni, “sarà probabilmente questa la soglia, ma su una crescita rimodulata rispetto anche alle previsioni, perché alla fine c’è un rallentamento dell’economia globale”. “La cosa importante è che sono assicurate le misure cardine della Manovra: Reddito di cittadinanza e l’inizio del superamento della legge Fornero”, ha puntualizzato. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alle ore 12 sarà al Senato per un’ informativa sulla manovra economica.

Le precisazioni di Durigon su Quota 100

Una delle critiche che viene sollevata su Quota 100, misura per le pensioni anticipate ideata dal Governo, è che partirà con un sistema di finestre. “Le finestre”, ha spiegato ieri sera a DiMartedì, il sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon, “servono per gestire al meglio quelle che saranno le varie domande che arriveranno all’Inps e per dare una risposta più celere”.

“Le finestre saranno mobili”, ha proseguito Durigon, “ad esempio, se si maturano i requisiti a febbraio, si va in pensione ad agosto”. Nel caso del pubblico impiego, “se si matura il requisito a marzo, si va in pensione a settembre”. Il sottosegretario ha chiarito, inoltre, che Quota 100 partirà dal 1° gennaio 2019 ed avrà una platea di riferimento di circa 350mila persone.

Le risorse a disposizione per Quota 100

Incalzato dall’ex Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sulle risorse a disposizione, Durigon ha precisato:”Noi abbiamo sempre detto che il primo anno sarebbe costato di meno perché alcune finestre permettevano in qualche modo quello che noi volevamo, cioè il turnover”. “Sul pubblico impiego abbiamo sbloccato finalmente il turnover, quindi il rapporto sarà: un’uscita, un’entrata”, ha aggiunto, chiarendo che saranno predisposti vari concorsi pubblici.

Di fronte all’obiezione di Poletti secondo il quale una riforma delle pensioni non può avere una portato triennale, ma deve essere strutturale, l’esponente della Lega ha precisato che l’obiettivo finale resta l’introduzione di Quota 41: “Quota 100 con 62 anni d’età anagrafica e 38 di contributi è quello che serve in questo momento per svuotare il bacino creato dalla Fornero”, ha sottolineato.

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