Riforma pensioni, oggi 11 febbraio 2018: le pensioni anticipate, abolizione legge Fornero, quota 41 e 100, Inps

Riforma pensioni, tutte le ultime novità ad oggi 11 febbraio 2018. Gli ultimi dati sul fronte pensioni vengono forniti dall’osservatorio statistico dell’Inps, secondo il quale i pensionati italiani (esclusi quelli che ricevono la pensione sociale) che ricevono l’assegno da oltre 37 anni, cioè da prima del 1980, sono quasi mezzo milione: per l’esattezza 471.545. Gli osservatori dell’Inps calcolano invece in oltre 700mila le persone che hanno una pensione liquidata da almeno 35 anni (dal 1982 o negli anni precedenti).L’età alla decorrenza delle pensioni liquidate prima del 1980 è di 49,9 anni per la vecchiaia e di 46,4 per l’anzianità, mentre per i superstiti è di 41,5 anni (45,7 per i superstiti da pensionato). Per i pensionati del settore privato l’età è un po’ più alta per i trattamenti di vecchiaia (compresa l’anzianità) con 54,7 anni, mentre è più bassa per i superstiti con appena 40,7 anni al momento della liquidazione della pensione. Il dato dei pubblici risente chiaramente delle pensioni “baby” e quindi delle uscite dal lavoro con 20 anni di contributi o meno (14 anni sei mesi e un giorno per le donne con figli).

Se per le pensioni del settore privato l’importo medio degli assegni liquidati prima del 1980 è largamente inferiore a mille euro al mese (807 euro mensili i trattamenti di vecchiaia, 526 euro quelli ai superstiti) per le pensioni dei pubblici l’importo medio supera i 1.660 euro al mese nel caso della vecchiaia e i 1.465 in quello dell’anzianità. Superiore ai mille euro anche le pensioni ai superstiti erogate da prima del 1980 per il settore pubblico con 1.125 euro per i superstiti da assicurato (ovvero da persona morta mentre ancora lavorava) e 1.190 euro per i superstiti da pensionato.

Riforma pensioni e abrogazione Legge Fornero, le news di Carla Franchini, candidata del Movimento 5 Stelle.

Intanto, continua ad essere molto acceso il dibattito sul fronte delle pensioni. Carla Franchini, candidata del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche, ha ribadito il programma del M5S che propone investimenti per rilanciare l’economia ed a sostegno del lavoro, occupazioni, pensioni e maternità. In particolare su Rimininews la Franchini ha rimarcato:”Per questo abbiamo stimato investimenti nei settori strategici per 50 miliardi di euro. Punteremo perciò su innovazione, energie rinnovabili, manutenzione del territorio, contrasto al dissesto idrogeologico, adeguamento sismico, banda ultra larga, mobilità elettrica. Solo con la green economy ad esempio si possono creare 200mila posti di lavoro dall’economia del riciclo rifiuti, 17mila nuovi posti di lavoro per ogni miliardo di euro investito nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica.

Per le famiglie sono previsti 17 miliardi per l’applicazione del modello francese, rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter; per l’introduzione dell’iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età e per l’innalzamento dell’importo detraibile per l’assunzione di colf e badanti. E cancelleremo la legge Fornero attraverso l’introduzione della Quota 100 e della Quota 41: ovvero si andrà in pensione, nel primo caso, quando la somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi versati dovesse dare risultato 100; si andrà in pensione, invece, nel secondo caso, dopo 41 anni di contributi versati, senza considerare, in nessun modo, l’età anagrafica”.

Boeri resta contrario all’abrogazione della Legge Fornero.

Continua, invece, ad essere contrario all’abrogazione della legge Fornero sulle pensioni il presidente deell’Inps Tito Boeri. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il Presidente dell’Inps ha sipiegato che “l’abolizione della pensione anticipata e il ritorno all’anzianità con 40 anni di contributi o con il meccanismo delle quote avrebbe un costo aggiuntivo attorno ai 15 miliardi l’anno, con un’incidenza sul debito pensionistico implicito di 85 miliardi, vale a dire cinque punti di Pil, che finirebbero sulle spalle delle generazioni più giovani”.

Landini su riforma pensioni ed età pensionabile.

Favorevole alla riforma delle pensioni anche Maurizio Landini, segretario confederale della Cgil, che rilancia: “Abbiamo manifestato, come Cgil, il 2 dicembre scorso per dire al Governo che non andava bene difendere la legge Fornero e per dire al nuovo governo che verrà che quello è un punto di fondo da cui partire. Oggi i giovani non solo non hanno lavoro, ma in futuro non avranno una pensione” e “non bisogna essere un professore universitario per capire che non può funzionare portare l’età pensionabile a 67 anni e poi denunciare che c’è la disoccupazione giovanile”. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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