Riforma delle pensioni 2018. Tra i temi dei programmi di governo delle varie forze politiche impegnate nella campagna elettorale c’è anche la riforma delle pensioni. Per Titti Di Salvo, Vicepresidente del gruppo Pd presso la Camera dei Deputati, è necessario porre un freno ad una “campagna elettorale sulla pelle dei pensionati di oggi e di domani”.”Da giorni uno dei leitmotiv della campagna elettorale sono le promesse sulle pensioni: via la Fornero, via le pensioni d’oro ecc”, osserva Di Salvo in un post.”Noi in questi anni sulle pensioni abbiamo fatto”, ha aggiunto. “E sono i fatti concreti ciò che va messo a confronto non le promesse elettorali”.
Di Salvo ha aggiunto:”Quando Berlusconi era al governo, Ministro del lavoro Maroni, venne introdotto il cosiddetto scalone Maroni, un repentino aumento dell’età pensionabile senza alcun periodo transitorio e successivamente nel 2010 venne stabilito l’aggancio dell’età pensionabile all’aspettativa di vita e un pagamento cospicuo per sommare contributi maturati in gestioni previdenziali diverse.
Durante i governi Renzi e Gentiloni: è stata modificata la legge Fornero con l’Ape social sulla base del principio che non tutti i lavori sono uguali; l’Ape volontaria per consentire anche a chi non fa lavori usuranti o gravosi di uscire prima dal lavoro; e analogamente per chi ha 41 anni di contributi; è stata introdotta la quattordicesima per le pensioni sotto i 1000 euro; è stata aumentata la no-tax area per i pensionati; è diventato gratuito il cumulo dei contributi per chi aveva versato in gestioni previdenziali diverse; è stata congelato l’aspettativa di vita per chi fa lavori usuranti e per chi fa lavori gravosi; è stata istituita una commissione per individuare criteri certi per l’individuazione dei lavori gravosi; sono state varate 8 salvaguardie per gli esodati;
sono stati riconosciuti alle lavoratrici per ogni maternità 12 mesi di contributi figurativi fino a un max di 24 mesi per accedere all’Ape social e si è avviata la distinzione tra assistenza e previdenza”.
Riforma delle pensioni 2018: il punto di Titti Di Salvo.
Titti di Salvo, a proposito dell’età pensionabile e dell’aspettativa di vita ha precisato:”A differenza del passato le variazioni dell’aspettativa di vita registrate dall’ISTAT varranno anche in diminuzione del requisito dell’età anagrafica per andare in pensione. Fuori dalla demagogia, dal terrorismo sui conti e dal populismo, c’è un unico modo per tenere in equilibrio conti previdenziali e giustizia sociale: distinguere i lavori. Le tabelle OCSE e diversi studi dicono che l’aspettativa di vita delle persone è diversa a seconda del livello di istruzione e del lavoro svolto”.
Per Di Salvo:“Questa differenza deve tradursi in uscite diverse dal lavoro: per ragioni di giustizia sociale, di buon senso visto che alcuni lavori non si possono fare ad una certa età e perché hanno un impatto economico. Ad una minore aspettativa di vita corrisponde un numero di anni minore di godimento della pensione. Bisogna proseguire in questa distinzione con il riconoscimento pieno dei lavori di cura ai fini previdenziali e la pensione di garanzia per i giovani“. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.