Riforma pensioni 2018: tutte le ultime novità su introduzione quota 100 e 41

Il governo Lega-M5S guidato dal premier Giuseppe Conte stanno lavorando alla riforma delle pensioni per il superamento della Legge Fornero puntando su due misure principali, la quota 100 e quota 41. Secondo alcune indiscrezioni circolate, la riforma potrebbe avvenire in due fasi, la prima nel 2019 con l’entrata in vigore della quota 100 e poi tempi più lunghi la pensione anticipata con 41 anni di contributi.

Riforma pensioni: i tempi e le novità su quota 100 e 41.

La quota 100, come riportato su Quifinanza, entrerebbe in Legge di Bilancio con la formula della pensione anticipata a 64 anni con 36 di contributi. Se fosse davvero inserita nella prossima manovra economica, sarebbe dunque possibile utilizzare questa opzione dal 1 gennaio 2019.

La “Quota 100” prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100, con un limite minimo a 64 anni e 36 di contributi. Coloro che hanno maturato almeno 18 anni di contributi versati prima del 1996, con l’attuale calcolo retributivo fino al 2012, sarebbero penalizzati nel calcolo dell’assegno previdenziale.

Come ha spiegato Roberto Ghiselli, segretario Cgil Marche, al sito pmi.it: “Il paletto dei 64 anni d’età e dei 36 anni di contributi di fatto penalizza tantissime persone, perché presuppone il ricalcolo contributivo di tutto il montante e una carriera lavorativa molto costante, introducendo livelli che pochissimi lavoratori possono raggiungere”.

Per quanto riguarda, invece, la quota 41 sono previsti tempi più lunghi quindi verrà rinviata ai prossimi anni. In quanto si tratta di una misura che riguarda un’ampia platea di lavoratori, quindi va adeguatamente modulata e finanziata.

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