All’indomani della formazione del nuovo governo, Cesare Damiano, esponente del Pd, rilancia dei suggerimenti a Di Maio sulle pensioni ed il lavoro. Per l’ex presidente della Commissione Lavoro alla Camera, sul fronte riforma delle pensioni obiettivi prioritari sono, tra gli altri, il superamento della Legge Fornero, l’approvazione della nona salvaguardia, l’estensione della pensione anticipata con 41 anni di contributi, l’introduzione dell’Ape in via strutturale.
Riforma delle pensioni: gli obiettivi prioritari per il prossimo governo nella disamina di Cesare Damiano.
Dichiara Damiano all’agenzia Dire: “Superare la legge Fornero è un obiettivo che condivido e che ho praticato nella passata legislatura, coadiuvato da tutti i partiti, compresi Movimento 5 Stelle e Lega”.
Ed aggiunge: “Ora il testimone passa a Di Maio e ci permettiamo di dargli qualche suggerimento: realizzare la nona e definitiva salvaguardia per gli esodati (noi ne abbiamo già realizzate 8; estendere la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, non solo per le 15 categorie dei lavori gravosi (lo abbiamo già fatto), ma per tutti; spiegare come si compone Quota 100: il minimo è 60 anni di età (a cui sommare 40 di contributi?) e 35 di contributi (a cui sommare 65 di età?)”.
Pensione anticipate: Ape strutturale un’ottima soluzione anche per le donne con carriere discontinue.
Per Damiano di fondamentale importanza è anche “non cancellare, ma rendere strutturale l’Ape sociale e volontaria, anche perché quest’ultima offre la possibilità di andare in pensione con 63 anni di età e appena 20 di contributi: una possibilità preziosa per chi ha carriere discontinue, soprattutto le donne. Per quanto riguarda il Jobs Act sarebbe utile intervenire su due punti sui quali ho espresso da sempre le mie critiche: il primo, è rendere strutturali gli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato, come ha fatto in parte il Governo Gentiloni.
Il lavoro stabile deve costare meno di quello flessibile; il secondo, rendere più cari i licenziamenti illegittimi individuali, portando il minimo delle mensilità di risarcimento da 4 a 8. Come ho sempre detto, bisogna sfidare il nuovo Governo sui contenuti, sapendo che le contraddizioni all’interno della coalizione giallo-verde sono più numerose di quel che sembra”. “Il Pd non deve fare una opposizione sterile, ma indicare le sue soluzioni e le sue alternative, dimostrando che, prima dell’interesse di partito, viene il bene del Paese”, conclude.
Governo: le prime mosse sul fronte delle pensioni.
Flat tax, reddito di cittadinanza, pensioni e lavoro, sicurezza, giustizia e immigrazione saranno i temi e gli impegni prioritari del prossimo governo.
Tra i primi passi che potrebbe muovere il nuovo governo c’è il superamento della legge Fornero. Con un eventuale decreto estivo, arriverebbero subito lo stop all’Ape sociale e il via a ‘opzione donna’. Per quota 100 ( la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100) si potrebbe dover attendere la legge di bilancio.
I primi suggerimenti e commenti di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, dopo l’insediamento del nuovo governo.
I primi commenti vengono anche dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che commenta a RaiNews24 l’insediamento del nuovo esecutivo formato da Lega e Movimento 5 stelle: “Il ministro dell’Economia Giovanni Tria dice che la priorità è la flat tax, che è l’opposto di cui l’Italia ha bisogno. Di fronte a un Paese che continua a stare peggio, l’idea che la prima azione di un governo sia quella di indebolire i poveri e premiare i ricchi non va bene”.
Per il segretario Camusso “il tema vero sono gli investimenti e la creazione del lavoro“. Invece della flat tax, la priorità del nuovo esecutivo “dovrebbe essere quella di dare risposte al mondo del lavoro. In questi anni si è fatto un uso abnorme delle forme precarie di lavoro varate dai governi precedenti. Vanno cambiate quelle norme e fatti investimenti per il lavoro buono”.
Critiche anche alle parole spese dagli esponenti del governo sull’immigrazione: “Su questo tema si dicono cose irrealizzabili e insopportabili. È l’aumento continuo dei contratti a termine e del precariato che genera insicurezza, non i migranti, che spesso poi lavorano nelle nostre campagne sotto i caporali”. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.