Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato di pensioni e Quota 100 a DiMartedì, fornendo qualche chiarimento sulle tempistiche per l’introduzione di Quota 100 ed il meccanismo che lo regolerà. Il Premier ha anche affrontato la questione delle diversità di vedute tra Lega ed il Movimento Cinque Stelle, affermando che “il Reddito di cittadinanza e riforma Fornero sono cose importanti, bisogna farle bene” ed ha assicurato che l’azione di governo è facilitata dal Contratto stilato di comune accordo, del quale è garante.
Pensioni e Quota 100: le dichiarazioni di Conte a DiMartedì.
Conte a DiMartedì ha parlato della riforma delle pensioni 2019. “Nell’arco di pochi mesi declineremo ed offriremo una possibilità a delle persone che qualche anno fa speravano di andare in pensione il giorno dopo e che si sono visti allargare la vita lavorativa di tre, quattro, cinque anni. Queste persone, saranno 350-400mila”.
Le cifre messe a disposizione sono 6,7 miliardi per il 2019 e 7 per il 2020 e 2021. Il punto di partenza è quello di 38 anni di contributi versati: si potrà andare in pensione con Quota 100, quindi, a partire da 62 anni e 38 anni di contributi.
Conte, incalzato da Giovanni Floris, non ha chiarito se la riforma delle legge Fornero si esaurirà con Quota 100, oppure sarà solo il primo tassello di un’operazione più ampia, ma ha ribadito più volte che l’azione di Governo è scritta nero su bianco nel Contratto stilato dalla Lega ed il Movimento Cinque Stelle. Per quanto riguarda le tempistiche, il Presidente del Consiglio ha affermato che il Reddito di cittadinanza e Quota 100 partiranno nei primi mesi del 2019. “Quanto prima”, ha precisato, “il tempo di mettere a punto una riforma tecnicamente forte, ineccepibile”.