Le ultime novità sulla riforma delle pensioni riguardano i nuovi dettagli che stanno emergendo in questi giorni su Quota 100. “Stiamo studiando degli accorgimenti, perché è chiaro che chi va un po’ prima avrà dei benefici minori“, aveva dichiarato il Premier Conte a DiMartedì, aggiungendo:”Quella delle penalizzazioni non sarà l’unico taglio:”Stiamo studiando anche la possibilità di introdurre un divieto di cumulo, perché è chiaro che se offriamo la possibilità di andare anticipatamente in pensione, ragionevolmente prevederemo la possibilità di non cumulare un altro lavoro, in modo da consentire anche un ricambio generazionale e lavorativo.
Pensioni con Quota 100 e penalizzazioni.
Nonostante le rassicurazioni del Ministro dell’Interno Salvini, sembra sempre più evidente che andare in pensione con Quota 100 comporterà una decurtazione dell’assegno pensionistico. Il leader della Lega è tornato a parlare di Quota 100 a margine della presentazione del calendario della polizia a Roma. Nel sottolineare che viene offerta una possibilità e che nessuno sarà obbligato ad andare in pensione necessariamente, una volta in vigore Quota 100, Salvini ha dichiarato:”Chiedete alle persone se preferiscono rimanere sotto sequestro della legge Fornero per altri anni o andare in pensione prima recuperando quello che hanno versato”.
Nella relazione presentata dal Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, in audizione presso le Commissioni bilancio di Camera e Senato, nell’ambito dell’esame preliminare della manovra economica per il triennio 2019-2021, viene precisato chiaramente che “chi optasse per quota 100 subirebbe una riduzione della pensione lorda rispetto a quella corrispondente alla prima uscita utile con il regime attuale da circa il 5 per cento in caso di anticipo solo di un anno a oltre il 30 per cento se l’anticipo è di oltre 4 anni”.
Riforma delle pensioni 2018: il punto di Cesare Damiano.
L’ex Ministro del lavoro Cesare Damiano, ha commentato le ultime novità emerse sulle pensioni con Quota 100 in un post. “Quello che il Governo si ostina a non voler capire è che i conti non stanno in piedi per due motivi: la legge di Bilancio è squilibrata a svantaggio degli investimenti e c’è il rischio che il 2,4% venga sfondato perché le promesse gialloverdi, esagerate (Quota 100, Quota 41, Opzione Donna, nona salvaguardia degli esodati, blocco dell’aspettativa di vita, Reddito e pensione di Cittadinanza), non saranno possibili data l’esiguità delle risorse, 6,7 miliardi più 9 miliardi, complessivamente messe a disposizione. La realtà è più dura della fantasia, al di là di quello che pensano Di Maio e Salvini”, ha osservato.