Riforma pensioni, Quota 100 e Legge di Bilancio. Le ultime novità

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni vengono dagli emendamenti alla Legge di Bilancio 2019. La Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati ha respinto l’emendamento con primo firmatario il capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Graziano Delrio, che aveva l’obiettivo della stabilizzazione dell’Ape sociale. L’emendamento è stata bocciato in quanto, per la Commissione, sussisteva il rischio di una sovrapposizione con la nuova misura di Quota 100. L’Ape sociale, strumento per le pensioni anticipate con onere a carico dello Stato, avendo una natura sperimentale, non sarà più in vigore a partire dal 31 dicembre 2018.

Non si è fatta attendere la reazione di Cesare Damiano, candidato alla segreteria del Pd che ha  dichiarato:”La mancata proroga dell’Ape Sociale, voluta dal Governo che ha respinto in Commissione Bilancio un emendamento del PD che la prevedeva, priva di una importante tutela i lavoratori disoccupati, quelli con una grave disabilità, chi assiste familiari disabili e chi appartiene a una delle 15 categorie con attività gravose”.

I vantaggi dell’Ape sociale rispetto a Quota 100

In tema di pensioni anticipate, Damiano ritiene l’Ape sociale preferibile a Quota 100: “Tale tutela è più vantaggiosa di quella prevista dalla cosiddetta Quota 100 perché consente, a chi ha 63 di età, di poter andare in pensione con 36 anni di contributi e non 38 e, in casi come la disoccupazione, con soli 30 anni”

L’esponente dem ritiene che il Governo abbia compiuto una “scelta grave”, nell’impedire la stabilizzazione dell’Ape sociale. “A parole si vuole superare la legge Fornero e, nei fatti, si cancellano le norme di flessibilità che l’avevano già in parte superata”, ha sottolineato. “Forse è giunto il momento che il Governo dica la verità sulle pensioni”, ha aggiunto. “L’Ape Sociale scade alla fine dell’anno. Se non c’è un emendamento alla legge di Bilancio che la proroga, dal primo gennaio non ci sarà più“, ha concluso Damiano.

I sindacati chiedono al Governo un ripensamento sull’Ape sociale

Una riforma delle pensioni con la mancata proroga dell’Ape sociale, per Cgil, Cisl e Uil è insensata. I rispettivi segretari confederali Roberto Ghiselli, Ignazio Ganga e Domenico Proietti, chiedono la proroga dell’Ape sociale nella manovra finanziaria. “Sono trascorsi ormai quaranta giorni dal varo della proposta di legge di bilancio e al di là di continui rilanci mediatici non sono ancora noti i dettagli ufficiali delle misure pensionistiche”, hanno sottolineato i leader sindacali.

Per Ghiselli, Ganga e Proietti, “le risorse per la proroga ci sono: sono confluite nel fondo che su forte spinta dei sindacati fu istituito lo scorso anno e se si sommano i risparmi di quest’anno alle somme già stanziate si garantisce la piena copertura dello strumento”. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrerà Cgil, Cisl e Uil il prossimo 10 dicembre a seguito delle pressanti richieste di un confronto sulla manovra finanziaria da parte delle organizzazioni sindacali.

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