La riforma delle pensioni andrà avanti, nonostante tutto. Di Maio e Salvini non hanno intenzione di retrocedere di un passo sull’introduzione di Quota 100, che ritengono uno strumento indispensabile per favorire il pensionamento e lo sblocco del turnover.
Quota 100 sarebbe il primo passo per superare la legge Fornero, ma l’obiettivo finale è quello di consentire l’accesso alla pensione mediante Quota 41, ossia una volta raggiunti 41 anni di contributi versati, senza vincoli anagrafici. “Per riuscire a superare le ingiustizie della legge Fornero abbiamo iniziato da Quota 100, ma l’obiettivo è arrivare a Quota 41 di contributi per arrivare alla pensione“, ha affermato Di Maio a Palermo.
Riforma delle pensioni: dopo Quota 100, sarà la volta di Quota 41.
Il Vice premier ha chiarito che per arrivare a Quota 41 bisognerà recuperare ulteriori risorse.”Oggi ci sono i soldi per iniziare da qui, ma un po’ alla volta ci arriveremo”, ha precisato. A margine di un evento a Milano ha ribadito che Quota 100 ed il Reddito di cittadinanza partiranno nei tempi previsti. “I pensionamenti di Quota 100 partiranno nei primi mesi del 2019 insieme alla pensione di cittadinanza e al Reddito cittadinanza”, ha precisato Di Maio “che significa dare alle imprese manodopera qualificata, personale qualificato che aumenterà gli investimenti”.
Pensioni e Quota 100, Boeri: “Bisogna fare i conti con la realtà”.
Le dichiarazioni degli esponenti di Governo sulla riforma delle pensioni 2019 e l’introduzione di Quota 100 sono state commentate dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, ieri sera a “Che tempo che fa”. Per Boeri: “Bisogna fare i conti con la realtà”. Secondo il presidente dell’Istituto previdenziale, mantenere le promesse elettorali di Lega e Movimento Cinque Stelle, sarebbe “eccessivamente costoso” e potrebbe “scardinare il patto intergenerazionale su cui si regge il sistema pensionistico”.