Pensioni 2018. E’ allarme per gli importi degli assegni, a rischio donne e giovani

Osservatorio pensioni 2017. E’ stato pubblicato l’Osservatorio sulle pensioni erogate dall’Inps con i dati relativi al 2017. Quello che emerge è che le pensioni vigenti al 1° gennaio 2018 sono 17.886.623, di cui 13.979.136 di natura previdenziale (vecchiaia, invalidità e superstiti) e le restanti 3.907.487 di natura assistenziale (invalidità civili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali). Nel 2017 la spesa complessiva per le pensioni è stata di 200,5 miliardi di euro, di cui 179,6 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali.

Oltre la metà delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati, di cui quella di maggior rilievo (95,6%) è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD), che gestisce il 48,2% del complesso delle pensioni erogate e il 61,1% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi elargiscono il 27,5% delle pensioni, per un importo in pagamento del 23,9%, mentre le gestioni assistenziali erogano il 21,8% delle prestazioni con un importo in pagamento di poco superiore al 10,4% del totale.

Pensioni erogate nel 2017.

Le nuove pensioni liquidate nel 2017 sono state 1.112.163, di cui poco meno della metà (49,7%) di natura assistenziale. Gli importi stanziati per queste pensioni ammontano a 10,8 miliardi di euro, circa il 5,4% della spesa complessiva al 1° gennaio 2018 (200,5 miliardi di euro, appunto). Le prestazioni di tipo previdenziale, generate dal versamento dei contributi durante l’attività lavorativa, sono costituite per il 66,6% da pensioni di vecchiaia, per il 6,8% da pensioni di invalidità previdenziale e per il 26,6% da pensioni ai superstiti. Le prestazioni di tipo assistenziale, erogate per sostenere una situazione di invalidità collegata o meno al reddito basso, sono invece costituite per il 22,1% da pensioni e assegni sociali e per il restante 77,9% da pensioni erogate agli invalidi civili. Tra queste ultime, la prestazione di maggior rilievo (45,7%) è l’indennità di accompagnamento.

Per quanto riguarda le nuove prestazioni previdenziali liquidate nel 2017, il 53% è composto da pensioni di vecchiaia, il 10,1% di invalidità e il 36,9% ai superstiti. Nell’ambito delle pensioni di tipo assistenziale erogate nel 2017, invece, la quasi totalità (91,7%) è composta dalle prestazioni di invalidità civile, mentre il resto da assegni sociali.

Riforma delle pensioni: l’analisi di Annamaria Furlan (Cisl).

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha commentato i dati forniti nell’Osservatorio Inps sulle pensioni liquidate nel 2017. “I recenti dati Inps sul sistema previdenziale confermano che mai come oggi serve al Paese un grande progetto sociale che parli di speranze e di progetti per il futuro, nella consapevolezza che non esiste equità e giustizia se non ci impegneremo maggiormente per combattere le grandi diseguaglianze del momento che vedono come priorità il lavoro e la previdenza per tutti e soprattutto per i giovani e le donne”, ha affermato Furlan. “Ancora una volta l’Inps ci dice che l’importo delle pensioni è basso”, ha proseguito il leader sindacale, “perchè nel 62,2% dei casi è inferiore a 750 euro a dimostrazione della debolezza del mercato del lavoro nazionale. Ma il dato Inps evidenzia differenziazioni di qualità dei trattamenti previdenziali riconducibili sia a fattori di carattere territoriale che di genere con penalizzazioni evidenti nelle prestazioni a favore delle donne”.

“Sono dati che confermano la tendenza degli ultimi anni che avevamo ben presente nel corso della trattativa sulle pensioni e ci rafforza nella convinzione che il cantiere previdenziale aperto nel 2016-2017 che ha caratterizzato il confronto, dovrà continuare a rimanere aperto per correggere alcune palesi distorsioni che già ora il sistema evidenzia e che in prospettiva potrebbero peggiorare”, ha aggiunto. “Per questo motivo riteniamo che si debbano stemperare alcune rigidità legate alle riforme che hanno caratterizzato in passato il sistema previdenziale italiano, implementare il ragionamento sulla previdenza complementare, promuovere l’occupazione femminile e la conciliazione vita-lavoro anche per rafforzare le pensioni delle donne, aprire un ragionamento serio sulla pensione di garanzia per le future generazioni.

Il nostro lavoro sulle pensioni, pertanto, deve riprendere da subito con la costituzione delle 2 commissioni sui lavori gravosi e sulla spesa previdenziale e assistenziale previsti dall’ultima legge di bilancio che potrà aiutare a inquadrare meglio, anche alla luce delle analisi dell’istituto di previdenza, le possibili modifiche che potranno aiutare a lenire i disequilibri dell’attuale modello pensionistico”, ha concluso Furlan. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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