Riforma pensioni, legge di bilancio e proroga di Opzione donna

Nella seduta di ieri  la Camera, con 327 voti favorevoli e 228 contrari, ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo 1 del disegno di legge di Bilancio 2019 nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato. Proseguirà in Aula oggi, 30 dicembre 2018, a partire dalle ore 9, l’esame del provvedimento. L’opposizione ha criticato aspramente la Manovra.

“Questa manovra di Bilancio per il 2019 è un vero disastro. Totalmente sbagliata nei modi con i quali è stata presentata e soprattutto nei contenuti. Un attacco al Parlamento e un danno per i cittadini. In modo miope, arrogante e incompetente Lega e 5 Stelle non hanno permesso l’analisi della Legge di Bilancio. Prima il finto assalto all’Europa, poi la precipitosa retromarcia. Il risultato è stato un testo, sconosciuto per lunghe settimane, poi scritto nelle segrete stanze, e infine blindato, impossibile da emendare, da discutere. Con errori materiali che spuntavano da tutte le parti.

Neanche approvata e già pezzi del Governo ne vogliono cambiare alcune parti, incapaci di capire gli effetti di quello che loro stessi hanno scritto. E’ una manovra con più tasse, meno investimenti pubblici, tagli a scuola e cultura. Una manovra che colpisce i lavoratori, i pensionati e perfino le associazioni No-profit”, hanno dichiarato i deputati del Pd in una nota.

Il presidio del Partito democratico

Ieri si è svolto un presidio organizzato dal Pd davanti alla Camera dei Deputati a Montecitorio per protestare contro la Legge di Bilancio 2019. Il 12 gennaio si terrà una nuova iniziativa in tutte le piazze italiane. “L’Italia apra gli occhi sulle promesse false di Di Maio e Salvini, perché sono come autisti ubriachi che stanno portando il Paese a sbattere”, ha affermato Graziano Delrio, capogruppo del Partito Democratico alla Camera.

“La nostra mobilitazione sarà costante nelle piazze. Il Governo sta solo promettendo, ma i fatti dicono cose chiare: il Paese è fermo, sono ferme le infrastrutture, gli investimenti e in calo i posti di lavoro”. “Crediamo che abbiano voluto portare all’ultimo minuto questa Manovra in aula perché hanno paura di questa legge e la vogliono approvare senza discuterla perché c’è il condono fiscale a chi non paga le tasse e ci sono più tasse a imprese e pensionati senza nessun vero stimolo alla crescita di questo Paese”, ha aggiunto.

L’analisi di Cesare Damiano sulla riforma delle pensioni “giallo-verde”

Cesare Damiano, dirigente del Pd, anch’egli alla manifestazione organizzata dal Pd davanti a Montecitorio, ha analizzato alcune misure annunciate dal Governo: le pensioni di cittadinanza e l’aumento delle pensioni minime. Il nodo resta sempre quello delle risorse. A proposito della pensione di cittadinanza ha affermato: “Poiché non sarebbe tollerabile promettere e non mantenere, mi chiedo come sia possibile, dopo i tagli sotto dettatura imposti da Bruxelles, realizzare l’obiettivo. Farò un esempio concreto attraverso il calcolo delle risorse necessarie: se consideriamo le pensioni fino a 500 euro mensili, secondo i dati del 2017, troviamo in questa fascia 2.017.774 pensionati che hanno una pensione media di 3.404 euro annui. Per alzare questa cifra a 9.360 euro annui (vale a dire 780 euro x 12 mensilità non considerando, per prudenza, la tredicesima) occorre aggiungere mediamente, per ciascuno di questi pensionati, 5.956 euro. Moltiplichiamo questa cifra per 2.017.774 e otteniamo poco più di 12 miliardi, all’anno, si intende.

Da questo conteggio, non solo abbiamo escluso la tredicesima, in attesa di capire se la pensione di cittadinanza verrà considerata di natura previdenziale (13 mensilità) o di natura assistenziale (12 mensilità), ma non abbiamo anche considerato i pensionati compresi tra 500 euro mensili e 780 euro. Sarebbero altre risorse da aggiungere ai 12 miliardi. Non mi pare che questi soldi ci siano. Senza contare che altre risorse andrebbero destinate, nei piani del Governo, al Reddito di cittadinanza. Mi sembra un bel pasticcio da chiarire con i cittadini che hanno il diritto di non essere ingannati con false promesse”.

A proposito dell’aumento delle pensioni minime, l’esponente dem ha osservato: “Di Maio è sicuro che portare le pensioni a 780 euro senza considerare minimamente che oggi, per arrivare alla pensione bisogna aver versato almeno 20 anni di contributi e che, un assegno di 780 euro, visti i bassi salari e le carriere discontinue, richiede anche 35-40 anni di contributi? In questo modo non si incentiva il lavoro nero? E, nel sistema a ripartizione se non si versano i contributi in modo sufficiente, chi pagherà gli assegni agli attuali pensionati? Attendiamo le risposte”.

Ancora incertezze sulla proroga di Opzione donna

I dubbi sorti sulla proroga di Opzione donna dopo le dichiarazioni del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, non possono dirsi definitivamente sciolti. Nel corso del suo intervento in Aula alla Camera l’On. Teresa Manzo del M5S ha dichiarato: “Con questa legge di bilancio, il popolo italiano torna ad essere popolo sovrano e torna a decidere. Se questo non è cambiamento, allora che cos’è? Nella manovra abbiamo voluto fortemente “Quota 100” e “Opzione donna” e li abbiamo voluti anche perché abbiamo visto milioni e milioni di italiani disperarsi”

“Abbiamo voluto fortemente “Opzione donna”, “Quota 100”, l’aumento delle pensioni minime e le pensioni di invalidità, reddito di cittadinanza e pensioni di cittadinanza perché non possiamo, oggi nel 2018, al vaglio del 2019, vedere padri di famiglia e nonni scavare nell’immondizia o negli scarti dei mercati perché non possono permettersi gli alimenti”, ha aggiunto.

Ed inoltre:”Abbiamo raccolto un Paese in macerie e con il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza, la riforma della legge “Fornero”, la sforbiciata alle tasse e con tutte le norme presenti nella manovra il Movimento 5 Stelle sta cambiando questo Paese, vi piaccia o no, ma questa è la verità”. La proroga di Opzione donna, nell’intervento della pentastellata, è inserita in un generico calderone, senza ulteriori dettagli chiarificatori.

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