Il Vice Premier Matteo Salvini, in risposta a quanti si interrogano sul futuro di Quota 100, nel timore che possa avere una durata inferiore a quella prefissata di tre anni, ha risposto:” Quota 100 non si ferma, è l’inizio di un percorso perché l’obiettivo è Quota 41“. “Io mi domando come si possa essere contrari al ricambio generazionale, perché Quota 100 ha nel suo obiettivo più importante aprire spazi di lavoro stabile per i giovani; quindi mi rifiuto di pensare che ci sia qualcuno contro i giovani che iniziano a lavorare”, ha osservato a Vinitaly.
L’opinione di Cesare Damiano, dirigente del Partito democratico è molto chiara:”Quota 100, anche se non supera la legge Fornero, pone riparo ad alcune ingiustizie previdenziali, ma non aiuta chi avrebbe davvero bisogno di andare in pensione: donne, disoccupati e lavoratori discontinui come quelli dell’edilizia, che a 38 anni di contributi non ci arriveranno mai”.
In pensione con Quota 41
“Adesso Salvini vuole aggiungere alle misure già adottate anche Quota 41. Come non essere d’accordo: l’avevamo proposta noi. Ma, va detto, l’Inps pretendeva una risorsa di 8 miliardi per questa sola misura. Adesso quanti ne chiederà?“, ha osservato Damiano.
I costi di Quota 41
L’esponente dem ha proseguito: “Anche se pare che l’Istituto, nei calcoli più recenti, sembri più orientato alla stagione dei saldi e degli sconti che a noi non erano mai stati concessi, i 41 anni di contributi per andare in pensione a prescindere dall’età costano parecchio. Come faranno il Def e la legge di Bilancio a tenere tutto dentro, compresa la flat tax?”.”Visto l’attuale livello di litigiosità tra i ‘nemiamici’ di Governo, si può immaginare che altre nubi di tempesta si avvicinino all’orizzonte”, ha concluso Damiano.