Amnistia, carceri, riforma ordinamento penitenziario, misure alternative: le news ad oggi, 26 febbraio 2018

Carceri, giustizia e riforma ordinamento penitenziario, le ultime news ad oggi 26 febbraio 2018. Pochi giorni fa sono stati varati i tre decreti attuativi della riforma dell’ordinamento penitenziario. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al termine del Consiglio dei ministri, aveva sottolineato: “Lavoriamo con strumenti diversi con l’obiettivo innanzitutto che il sistema carcerario contribuisca a ridurre il tasso recidiva da parte di chi è accusato o condannato per reati. Se vogliamo rintracciare un filone che unisce i diversi provvedimenti è proprio questo. Perché il rischio è che questo sistema, se non ha correzioni credo utili, e in parte adottate oggi, non sia sufficientemente efficace nel ridurre la recidiva, quindi che comportamenti criminali continuino a generare comportamenti criminali anziché favorire il reinserimento nella società”.

Alcuni decreti attuativi, quelli relativi al lavoro, alla giustizia minorile ed a quella riparativa, ha spiegato Gentiloni “sono stati adottati, altri lo saranno nelle prossime settimane, tenendo conto delle indicazioni del Parlamento”.

I primi commenti di Antigone dopo il rinvio dell’esame della riforma dell’ordinamento penitenziario.

Delusione per Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone: “Siamo delusi. Speravamo che non vincessero la tattica e la preoccupazione elettorale. Oggi si è sprecata un’occasione storica per riformare le carceri italiane. La legge che le governa risale al 1975. Il Consiglio dei Ministri di poteva adeguarla alle esigenze del mondo attuale. Poteva allargare il campo delle misure alternative alla detenzione, la cui capacità di ridurre la recidiva e dunque di garantire maggiore sicurezza ai cittadini è ampiamente dimostrata. Poteva avvicinare la vita penitenziaria a quella esterna, come tutti gli organismi internazionali sui diritti umani raccomandano di fare. Poteva garantire una maggiore tutela del diritto alla salute fisica e psichica. Ha invece preferito farsi spaventare dall’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale piuttosto che pensare alla tutela dei diritti dei detenuti. Ma la speranza non è del tutto persa. Speriamo che anche dopo le elezioni le autorità vogliano portare a compimento una riforma storica. Il tempo tecnico c’è. I decreti – scritti da persone della massima competenza e supportati dagli Stati Generali dell’esecuzione penale – anche. Bisogna solamente avere la volontà politica di farlo”.

L’annuncio su Facebook di Rita Bernardini dei Radicali.

Intanto, su Facebook tuona forte e deciso l’annuncio di Rita Bernardini dei Radicali, impegnata per 32 giorni nello sciopero della fame a sostegno della riforma dell’ordinamento penitenziario. L’esponente dei Radicali, dopo la mancata approvazione della riforma penitenziaria, ha sospeso lo sciopero della fame passando a quello del voto, una decisione personale che non intende coinvolgere in alcun modo il Partito Radicale. Per la Bernardini il rinvio da parte del Governo Gentiloni della riforma dell’ordinamento penitenziario è un fatto gravissimo. L’esponente dei Radicali, nel lungo post pubblicato su Facebook, ha annunciato anche che il Partito Radicale denuncerà lo Stato italiano alle giurisdizioni superiori internazionali, come la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha già sanzionato l’Italia per sistematici trattamenti inumani e degradanti nelle carceri. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.

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