Un nuovo caso di suicidio si è verificato nelle carceri italiane, stavolta nella casa circondariale delle Sughere, a Livorno. Qui un detenuto di 58 anni ha deciso di togliersi la vita nel bagno della sua cella, utilizzando un pezzo di stoffa. L’uomo da oltre vent’anni stava scontando l’ergastolo per reati legati alla mafia, traffico di droga ed altri reati.
L’uomo, originario della Puglia, era stato trasferito a Livorno in quanto soffriva di disturbi psichici ed aveva bisogno di un’adeguata assistenza psichiatrica. La polizia penitenziaria ha subito soccorso l’uomo, ma non c’è stato nulla da fare se non constatare il decesso.
Detenuto suicida a Livorno, i commenti del sindaco e del Garante dei detenuti.
A commentare il tragico accaduto è Filippo Nogarin, sindaco di Livorno: “Il suicidio di un detenuto in carcere rappresenta una sconfitta per l’intero sistema penitenziario nazionale. Sono anni che, insieme al Garante per i diritti dei detenuti, denunciamo le criticità e l’inadeguatezza delle Sughere. Lo scorso anno ho portato addirittura il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, a fare un sopralluogo all’interno della struttura. Dopo le rassicurazioni iniziali, non abbiamo saputo più nulla, ma noi non ci siamo fermati”.
Anche il Garante dei detenuti di Livorno ha parlato della vicenda: “Questa è una tragedia che si poteva e doveva evitare. Non dimentichiamoci che questa persona solo pochi giorni fa è stata trasferita d’imperio da un altro carcere dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di Roma. Il Dipartimento, quasi sempre disattento alle segnalazioni relative ai detenuti più fragili, in questo caso sembra aver agito su richiesta dei penitenziario, senza però le conseguenze che questo trasferimento avrebbe avuto sull’equilibrio psicofisico di un detenuto che già aveva manifestato atteggiamenti a rischio. E questo è molto grave”.
Il Garante ha continuato, sostenendo che “Più in generale, è indispensabile predisporre, all’interno delle carceri, sezioni dedicate in grado di accogliere, custodire e curare adeguatamente chi si trova in una condizione di rischio e precarietà psichica particolare“. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.