Un nuovo episodio di violenza a danni degli agenti di polizia penitenziaria si è verificato nelle carceri italiane, stavolta a Lucca. Qui un detenuto di origini nigeriane che sta scontando la pena per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni gravi, ha aggredito un Sovrintendente. Il detenuto soffre di problemi psichiatrici ma non è stato trasferito in una struttura idonea.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece ha commentato l’episodio, spiegando qual è la situazione nel carcere di Lucca. “Quello di Lucca è davvero un carcere dimenticato dalle istituzioni regionali e nazionali: 104 detenuti presenti, mentre la capienza è di 65. Un solo Ispettore di Polizia Penitenziaria in servizio e tre Sovrintendenti al servizio a turno. I delicati turni di Sorveglianza Generale del carcere vengono affidati ad Assistente Capo, dandolo cioè loro compiti organizzativi che assolvono al meglio ma che non sono di loro competenza. I servizi si articolano su tre turni giornalieri per mancanza di personale per la scellerata legge Madia che ha azzerato le reali necessità del Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Lucca. Una vergogna!”.
Capece continua a descrivere la smtragica situazione delle carceri italiane, ed elogia il personale di polizia penitenziaria: “È solamente grazie a loro, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie. La situazione delle carceri si è notevolmente aggravata. Basterebbe avere l’onesta di esaminare i dati sugli eventi critici accaduti in carcere nell’anno 2017. I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti tra le sbarre nell’interno anno 2017 sono inquietanti: 9.510 atti di autolesionismo (rispetto a quelli dell’anno 2016, già numerosi: 8.586), 1.135 tentati suicidi (nel 2016 furono 1.011), 7.446 colluttazioni (che erano 6.552 l’anno prima) e 1.175 ferimenti (949 nel 2016)”.
Amnistia e carceri, le ultime news ad oggi: luci ed ombre nel carcere di Busto Arsizio.
A Busto Arsizio è emergenza sovraffollamento. La struttura detentiva ospita ben 450 detenuti, mentre la capienza è di 240 persone. Questo dato non è migliorato rispetto a quando l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei diritti umani: nonostante ci sia un così grave svraffollamento, la situazione è meno grave rispetto a qualche anno fa.
A parlare della nuova e meno grave situazione del carcere di Busto Arsizio è il direttore Orazio Sorrentini, come riporta varesenews.it: “Con i lavori di questi anni abbiamo aggiunto due sezioni e in questo modo la capienza è passata da 197 e 240 unità”.
Nel carcere, inoltre, i detenuti hanno la possibilità di trascorrere molto tempo al di fuori delle celle, in cui spesso fanno rientro solo di notte. Le celle, poi, nonostante il sovraffollamento, garantiscono i tre metri quadri a detenuto previsti dalla legge, bagno e mobili inclusi. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.