Amnistia e indulto, carceri e detenuti: la protesta degli agenti del carcere di Taranto ed il ritrovamento di un cellulare nel carcere di Ivrea

Gli agenti di polizia penitenziaria operanti nel carcere di Taranto hanno effettuato una giornata di protesta nella giornata di ieri con un sit in dalle 9 alle 10 del mattino. A commentare la situazione del carcere di Taranto, in cui vi è un grave sovraffollamento dei detenuti mentre gli agenti di polizia risultano in sottorganico di almeno 150 unità, è il segretario nazionale del Sappe Federico Pilagatti, che ha spiegato come la sicurezza sia degli agenti che dei detenuti sia a rischio.

Pilagatti ha spiegato come “È ormai diventata una consuetudine che un solo agente debba vigilare contemporaneamente su un intero piano detentivo composto da tre sezioni di circa 60 detenuti (180 totali) e lunga ognuna una cinquantina di metri. La legge prevede che per ogni sezione detentiva ci debba essere almeno un agente (e un aiutante per quelle in cui ci sono detenuti difficili e pericolosi) e che nell’intero piano ci debbano essere almeno 4 agenti”.

Le ultime news dal mondo del carcere: trovato un ennesimo telefono cellulare nel carcere di Ivrea. 

Nel carcere di Ivrea la polizia penitenziaria ha trovato un telefono cellulare. Questo non è il primo dispositivo trovato all’interno della struttura detentiva piemontese: dall’inizio dell’anno la polizia ha trovato e sequestrato ben 8 telefoni cellulari.

A parlare della vicenda è stato Leo Beneduci, il segretario generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria che, oltre a ringraziare e ad elogiare il lavoro degli agenti, ha spiegato che: “I dispositivi erano nascosti nei modi più fantasiosi e vari e nei punti meno accessibili del complesso penitenziario: tutto ciò ci fa pensare che quello di Ivrea possa considerarsi uno degli istituti di pena maggiormente a rischio, in termini di sicurezza sul territorio nazionale”.

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