La Camera ha approvato la proposta di legge costituzionale: Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari (Approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dal Senato). Il provvedimento passa ora nuovamente all’esame del Senato per la seconda deliberazione. Hanno votato a favore 310 deputati (M5s, Lega, Fi e Fdi), contro 107 (Pd, Leu, +Europa, Civica Popolare) e 5 (NcI) sono stati gli astenuti.
“Oggi è un giorno triste per la Casta dei politici e un giorno felice per l’Italia. Presto i cittadini italiani avranno un Parlamento più efficiente e che ci farà risparmiare mezzo miliardo in cinque anni. La Camera, infatti, ha approvato la proposta di legge del Movimento 5 Stelle per il taglio delle poltrone dei parlamentari: da 945 a 600, ben 345 poltrone in meno”, si legge sul blog del Movimento Cinque Stelle.
Riduzione del numero dei parlamentari
“Siamo al giro di boa per portare a casa definitivamente questa riforma. Siamo orgogliosi di esserci impegnati, insieme al ministro Fraccaro, per un’altra riforma imprescindibile per cambiare le cose in questo Paese”, prosegue il comunicato. “Noi andiamo avanti come un treno, ci sentiamo dalla parte giusta: via le poltrone di 345 parlamentari, aboliti i vitalizi a ex senatori, ex deputati ed ex consiglieri regionali, sforbiciata alle pensioni d’oro e presto taglio per legge di tutti gli stipendi dei parlamentari”
400 deputati e 200 senatori
“La riduzione dei parlamentari è sempre stata una delle battaglie del Movimento 5 Stelle ed è tra i punti del contratto di governo. Stiamo per eliminare 345 poltrone, riducendo a 400 il numero dei deputati e a 200 quello dei senatori. In questo modo avremo Camera e Senato più efficienti, più funzionali, le leggi potranno essere approvate più velocemente facendo risparmiare soldi ai cittadini. Con una riforma precisa e puntuale della Costituzione, vogliamo dare all’Italia un Parlamento ancora più vicino ai cittadini: un altro tassello che mettiamo a rinforzo della nostra democrazia”, conclude il comunicato.