Domenica Live: Lorenzo Crespi ha parlato della sua vita privata e professionale

Lorenzo Crespi ospite nel salotto di Barbara D’Urso. Ieri, domenica 11 marzo 2018, a Domenica Live, condotto da Barbara D’Urso, è tornato in studio l’attore Lorenzo Crespi, che a causa di una malattia ai polmoni tempo non riesce a vivere serenamente e ha parlato anche della sua situazione professionale ferma da anni.

L’intervista di Lorenzo Crespi a Domenica Live.

Lorenzo Crespi, durante la sua intervista ha dichiarato a Barbara D’Urso: “Non ho paura di morire. Non accetterò di vivere con la mascherina perché non potrò più respirare a causa della mia malattia, ma non sono neanche un folle perché amo Gesù Cristo e non mi toglierei la vita. Però mi chiedo il motivo per cui sto andando avanti”.

L’attore siciliano, parlando delle sue condizione economiche ha detto: “Io non sono povero. Anche se venissi una volta ogni due mesi potrei pagarmi tre anni di affitto. Io vengo qui, prendo un mio gettone perché faccio l’opinionista. E’ un piccolo gettone ma è capace di gestire lo stipendio di un impiegato”. Ha poi Lorenzo Crespi: “Mi hanno tolto luce e gas perché le bollette non erano intestate a me, ma a una società di produzione collegata alla Rai che mi vuole morto e che aveva promesso di pagarle per me. Invece a dicembre mi hanno chiamato per dirmi che c’era uno sfratto esecutivo nei miei confronti, mentre venerdì scorso alle 10 di sera hanno staccato tutto e ho trovato i sigilli al contatore. Sono stato otto notti sul divano al gelo a piangere di rabbia senza sapere cosa fare. Sarà stato l’addestramento militare che ho fatto da giovane a farmi resistere, ma così ho buttato quattro anni di cure”.

In merito alla sua situazione professionale, ha detto: “C’è un complotto contro di me. Nel 2007, mentre stavo lavorando alla fiction Gente di Mare in Calabria, ho trovato una busta con due proiettili calibro 9 indirizzati a me. Ho iniziato a vivere con il terrore, ma vi hanno nascosto tutto perché nessun giornale ne ha parlato. Andavo sul set camuffato con i carabinieri e prima di ogni mia ripresa passava l’elicottero a dieci metri di altezza per controllare. La ‘ndrangheta voleva colpire me. Allora me ne sono andato ed è stata la mia fine, perché hanno detto che ho abbandonato Gente di mare e non ho più lavorato”.

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