È aperta al pubblico la camera ardente nella sede Rai di viale Mazzini di Roma per l’ultimo saluto a Fabrizio Frizzi. Il conduttore è morto ieri notte a causa di un’emorraggia celebrale, lasciando nello sgomento tutti: sapevamo che Frizzi ebbe un’ischemia lo scorso 23 ottobre e che il recupero non sarebbe stato semplice, ma vedendolo in tv sereno e sorridente tutti noi pensavamo che il peggio era passato, e che la vittoria poteva quasi essere cantata a gran voce. E invece no, la morte è sopraggiunta anche per Fabrizio che, in fondo, sapeva che non sarebbe stato a lungo su questo mondo. Il conduttore, infatti, non si è mai considerato guarito, e ha sempre affermato di star lottando contro la malattia. “Se un giorno guarirò, racconterò tutto e sarò testimonial della ricerca”, ha confessato. A questo punto ci si chiede se ci sia qualcosa di più grave dietro la morte di Fabrizio, come ad esempio una massa che può aver provocato l’ischemia.
Fabrizio nel cuore di tutti, il ricordo della gente alla Camera ardente.
L’italia da ieri piange Fabrizio Frizzi, un uomo che con la sua bontà d’animo e con la sua gentilezza è entrato nel cuore di tutti. Toccante è il ricordo della folla che già dalle prime ore del mattino si è messa in fila per dare l’ultimo saluto al conduttore. “Fabrizio Frizzi uno di noi, una persona comune, un uomo dal cuore grande”, sono tante le frasi che si ascoltano stando in fila per entrare bla camera ardente. L’animo puro di Fabrizio faceva sì che egli si comportasse sempre come una persona “comune”, non nota, ed è per questo che è entrato in maniera così profonda nel cuore delle persone. Un uomo di casa, accendere la tv e vederlo all’Eredità era come vedere un parente, un amico. La folla è commossa, ma tutti si sforzano di sorridere, perché Fabrizio sicuramente non vorrebbe vedere lacrime sul volto di tutti noi.